E’ sempre difficile introdurre un post…frullano sempre mille pensieri nella mente. Un post arriva sempre quando il lavoro è fatto…hai tirato fuori dal forno qualcosa di buono che hai assaggiato, offerto, fotografato, di cui hai già parlato tanto..tutte cose che ti entusiasmano, ti emozionano, hanno occupato i tuoi pensieri per delle ore, mentre avevi anche tanto altro da fare…che a volte non trovi le parole.
Ma d’altra parte quello di cui vorresti parlare è proprio un “soffio”…tanto tenace quanto effimero…solo che ora sai dirlo bene in francese, ovvero soufflè, perchè altrimenti daresti uno “schiaffo” a chiamarlo soufflet (Mapi docet).
Il soffio non è niente però nel racconto della Genesi v.2,7 ci viene spiegato che partì tutto da quel soffio dentro le narici di Adamo, che così ebbe vita…e poi c’è il soffio su cui si regge il mondo, che altro non è se non il respiro dei bambini, dei nostri figli.
Ma ora è anche giusto presentare l’ultima fatica di questa mamma blogger che ha tanto bisogno di qualche giorno di vacanza…
rullo di tamburi…et voilà il mio soufflè secondo -spero- le indicazioni di Fabiana di “Tagli e Intagli” per la sfida n.37 del MTC.
Per il soufflè:
10 g di burro + quanto basta per gli stampi
10 g di maizena gluten free
100 ml di panna fresca
2 tuorli
2 albumi
125 g di Montasio Dop
Per la salsa:
cipolla
sedano
5 nespole
1 pera
1 noce burro
1 filtro tè nero
1 foglio di colla di pesce g-free
acqua
menta fresca in foglie
Preparare la salsa anche un giorno prima, facendo imbiondire la cipolla, insieme al sedano, le nespole e le pere in cubetti e aggiungere l’acqua dopo tre o cinque minuti.Portare a ebollizione lentamente su fuoco basso e cuocere per quindici minuti. Spegnere il fuoco e mettere il filtro in infusione lasciandolo per il tempo riportato sulla confezione. Successivamente filtrare il tutto e con il brodo ottenuto far cuocere altri cubetti di pera per almeno trenta minuti, aggiungendo poche gocce di succo di limone.
Salare appena.
A fine cottura unire il foglio di gelatina già ammollato in acqua fredda e strizzato. Frullare tutto e lasciare raffreddare.
Conservare in frigo.
Preriscaldare il forno in modalità statica, ma solo inferiormente a 180°C. Ottenere una bechamelle con il burro e la maizena e aggiungere la panna, mescolando con un cucchiaio di legno. Aggiungere il formaggio grattugiato. Togliere dal fuoco e far raffreddare. Unire i tuorli uno alla volta. Lavorare bene il composto e aggiungere gli albumi montati a neve (possibilmente lavorare solo manualmente con una frusta). Versare negli stampi già imburrati, fino ai 2/3 e infornare. Tempo totale di cottura 25 minuti.
Gli ultimi 5 minuti cuocere anche superiormente. Decorare a piacere e servire.
Baci, baci.
Con questi soufflè
partecipo
al MTC di Marzo!
marzo 27, 2014 alle 1:19 PM
Il mio orto è ricchissimo di menta( spunta ovunque e non si lascia domare), ma…..perchè il nespolo non mi regala altrettante gioie?!!! Sono in attesa, trepidante, il loro sapore frizzante e pizzicoso è fra i piaceri che amo regalarmi nei pomeriggi in giardino.
Mi hai dato un’idea di utilizzo, non ho mai tentato la via di una salsa che si “appoggi” sulla nespola, è curioso.
Proverò perchè queste creme sono meravigliose non solo con i soufflé, ma ad esempio con i filetti di pesce, quindi scoprire nuove vie apre possibilità a combinare nuovi piatti.
Scegli un grande formaggio, suppongo di media stagionatura per poterlo grattugiare, immagino un sapore pieno e lievemente sapido, mai aggressivo.
Mi piace la tua interpretazione e la personalizzazione della salsa che in effetti si presta ad un’infinità di sfumature, la menta chiude con un tocco di freschezza e ben accompagna quel prezioso velluto di frutta!!
Davvero brava, grazie d’avermi regalato il tuo bis!!!!!
marzo 27, 2014 alle 1:21 PM
Grazie a te. Ci tenevo! Il Montasio era quello morbido:-)
marzo 27, 2014 alle 10:08 PM
Omamma…la nespola nella salsa…meraviglia! Ho notato che la maggior parte delle Mtchallengers sono appassionate di formaggio. Siamo delle formaggione e sappiamo bene come usare queste meraviglie. Anche il tuo soufflé è un’altra idea che vorrei fare subito, ad occhi chiusi.
Bravissima cara giocatrice! Un bel bacione, Pat
marzo 27, 2014 alle 10:15 PM
Ma grazie Patty. La salsa ha un che di acidulo, ma è molto delicata e profumata. Invece aromatizzare il tè con la menta è brevetto di famiglia. Lo fa mia mamma in estate. Baci.
marzo 28, 2014 alle 4:07 PM
Ma quanti ne hai fatti??? Io per farne uno ho faticato chissà quanto, e tu ne tiri fuori addirittura tre (mi sembra)! Ma al soffio nelle narici di Adamo non avrei mai pensato… che fantasia! Baci
marzo 28, 2014 alle 4:43 PM
Si, ne ho fatte tre versioni …. essendo una scuola mi sono esercitata. La fantasia fu divina io l’ho solo citata. Genesi cap.2
marzo 29, 2014 alle 12:04 AM
Bravissima e originalissima!!!!!!! Complimenti!!!!!
Serena
marzo 29, 2014 alle 9:15 AM
Grazie Serena!
marzo 31, 2014 alle 9:56 PM
sarà la citazione biblica, ma la tua salsa è divina: tanto insolita quanto intrigante e la curiosità di sperimentarla è davvero molto forte. Mi piace questo tuo modo di partecipare all’mtc e anche se capisco la tua stanchezza non posso nn approvare il desiderio di sperimentare che è alla base del nstro gioco e che ti ha fatto produrre tre soufflé, uno migliore dell’altro. Questo è di sicuro il più originale, anche perchè come diceva Fabiana la salsa si presta a tanti abbinamenti trasversali: partiamo dal Montasio e chissà dove arriveremo… un grande grazie e goditi il riposo, meritatissimo!
aprile 1, 2014 alle 8:09 AM
Grazie di cuore Alessandra! Come sempre i tuoi commenti colgono la vera essenza di ogni proposta. Alla prossima!