Non sempre la prima impressione è quella giusta, anzi quasi mai….
Oramai l’appuntamento con l’MTC scandisce il tempo e le stagioni sul mio piccolo blog, che ha festeggiato da pochi giorni il suo primo compleanno. La prima impressione leggendo la ricetta della sfida n. 39, infatti, è stata di sconforto misto a paura di non poter partecipare, perché davvero non avevo “strumenti”.
Poi la passeggiata a Taranto, una delle città più belle -e purtroppo- più martoriate d’Italia, mi ha ispirata anche riguardo al babà…le bellezze architettoniche della città, antica colonia greca, mi hanno fatto capire che un babà non si può fare senza uno stampo “degno” di quello che il nome stesso ricorda -e qui inizio col ringraziare Antonietta per l’intervista a Giustino Catalano -al pari di una colonna di ordine dorico..cosa sarebbe senza le scanalature? Un decoro architettonico ha il suo scopo, la sua funzione e, soprattutto esprime il gusto di una particolare epoca, che il tempo non cancellerà.
Allo stesso modo lo stampo per il babà. Se non lo si ha, si trova, anzi, per dirla tutta, lo si può chiedere in prestito, come ho fatto io con Elena.
La planetaria, ahimè, quella no. Pazienza. Ma per tutto il resto c’è la buona volontà, e neppure la celiachia mi pesa come all’inizio.
Dunque torno sui miei passi, leggo e rileggo la ricetta della sfida, mi convinco e voilà…
La sfida richiede di riprodurre la ricetta di Antonietta alla lettera, eccezion fatta per le intolleranze. Spero sia consentita una versione analcolica, essendo anche astemia.
NB=Per il lievitino senza glutine avevo letto su Celiachia Oggi n. 14 che si può ricorrere ad un escamotage, che consiste nell’immergerlo in acqua prima di utilizzarlo nel primo impasto e nell’aggiungere lo zucchero successivamente (cioè non nel lievitino). Questa è l’unica variazione, unitamente alla farina gluten free, che ho apportato nella ricetta di Antonietta.
Ingredienti
300 g di farina gluten free
3 uova cat a grandi
100 g di burro
100 g di latte
25 g di zucchero
10 g di lievito di birra
½ cucchiaino di sale fino
Lievitino
Sciogliere il lievito di birra con 50 g di latte tiepido e 1 cucchiaino di zucchero e impastarli con 70 g di farina, tutti presi dal totale degli ingredienti. Lasciar lievitare fino al raddoppio, coprendo la ciotola con un telo inumidito.
Trascorso il tempo di lievitazione riempire una boule con dell’acqua e immergere il lievitino; quando viene a galla, strizzare bene con le mani, prima dell’uso. (da Celiachia Oggi n. 14, pag. 37)
Primo impasto
Versare in una ciotola il resto della farina (230 g), fare la fontana, versarci il lievitino e le tre uova. Impastare schiacciando ripetutamente nella mano l’impasto per amalgamare le uova e aggiungere un cucchiaio alla volta di latte per ammorbidirlo un po’, man mano che se ne senta la necessità, facendo attenzione a non renderlo molle; poi impastare energicamente, sbattendolo verso la ciotola per una decina di minuti. Coprire e lasciar lievitare per 80/90 minuti e comunque fino al raddoppio.
Secondo impasto
In una ciotolina lavorare il burro a pomata, impastandolo con il restante zucchero (20 g 25 g) e il sale. Aggiungerlo al primo impasto una cucchiaiata alla volta facendo assorbire bene prima di aggiungere la successiva. Lavorare per 5 minuti nella ciotola, poi ribaltare l’impasto su un piano da lavoro e iniziare a lavorare energicamente piegandolo e sbattendolo più volte per 15/20 minuti. Qui bisogna avere tenacia e resistenza perché questa è quella fase in cui è possibile ottenere un babà spugnoso e morbido, capace di assorbire e trattenere la bagna.
Quando inizierà a staccarsi dalle mani e piegandolo manterrà una forma tondeggiante, senza collassare e vedremo l’accennarsi di bolle d’aria il nostro impasto è pronto.
Per poterlo sistemare agevolmente nello stampo preventivamente imburrato, staccare dalla massa dei pezzi di pasta schiacciandoli con pollice e indice, come volessimo strozzarli, ottenendo così 6 palline.
Una volta completato il giro, con l’indice sigillare gli spazi tra una pallina e l’altra, coprire con un telo umido e lasciar lievitare in forno spento con luce accesa per 2 ore, fino a triplicare di volume.
Accendere il forno a 220°, raggiunta la temperatura infornare, abbassare a 200° e cuocere per 25 minuti.
Dopo circa 10 minuti di cottura coprire con un foglio di alluminio, per evitare che la superficie scurisca.
A cottura ultimata lasciar intiepidire per 15 minuti e capovolgere il babà possibilmente in una ciotola larga e bassa.
Per la bagna
1 lt di acqua
300 g di zucchero
2 cucchiai di Tè Matcha in foglie
Versare l’acqua in una pentola e aggiungere lo zucchero, lasciando sobbollire per 10 minuti.
Spegnere, lasciar intiepidire, aggiungere le foglie di tè verde e lasciare in infusione da tre a cinque minuti, passarlo attraverso un colino a maglie strette e versare sul babà ancora tiepido. Ogni 15/20 minuti, aiutandosi con un mestolino, raccogliere lo sciroppo sul fondo del babà e irrorarlo di nuovo. Continuare così finché non si presenta ben inzuppato e tratterrà lo sciroppo più a lungo, cedendolo sempre più lentamente. Adagiarlo su un piatto da portata, facendolo scivolare con molta attenzione.
Prima di decorare il babà, bisogna “lucidarlo” con della gelatina di albicocche. Io non ne avevo, perciò l’ho preparata il giorno prima, utilizzando uno zucchero per me un po’ speciale, lo uso nelle grandi occasioni, è lo zucchero bruno del Perù.
La ricetta è qui, ho fatto un post a parte, anche se non è difficile prepararla, volevo alleggerirvi un po’ la lettura.
Per la crema allaVaniglia
250 ml di panna fresca da montare
1 cucchiaio di zucchero a velo
1 ml di estratto di Vaniglia senza glutine
uvetta sultanina per decorare
Montare bene la panna con lo zucchero a velo, aggiungendo l’estratto poche gocce alla volta. Decorare a piacere, utilizzando dell’uvetta sultanina, se avessi avuto dei gelsi neri avrei usato quelli, ma non ho avuto tempo per la raccolta!!!
Con questo BABA’ analcolico/eretico
partecipo all’MTC n.39
Maggio 16, 2014 alle 9:15 PM
Sarà analcolico, sarà eretico, ma è uno ei più convincenti che abbia letto finora. E non sono un’estimatrice del tè matcha, preciso: ma lo hai inserito in una trama di sapori talmente equilibrata (con acido, dolce e amaro che si bilanciano a vicenda), in modo da svilupparne al meglio il retrogusto (che è il suo vero punto di forza): non è impresa da poco, a dispetto del suo largo impiego nella cucina di questi ultimi anni, e rende questo babà assolutamente speciale. In più, c’è il bonus per i celiaci: siete testimoni di una forza d’animo lodevolissima, che vi porta a non mollare mai, anche quando il gioco si fa duro: e tu usi addirittura il lievito madre… tutta la mia ammirazione, per tutto quanto. E grazie infinite, per aver giocato anche questa volta e aver giocato così.
Maggio 19, 2014 alle 4:42 PM
Cara Alessandra,ogni volta che commenti le mie ricette mi lusinghi, ma soprattutto riesci a indovinare esattamente sapori e profumi ( e retrogusti) senza averli assaggiati. Mi chiedo come tu faccia ad azzeccare ogni volta. Soprattutto con un ingrediente come il matcha che non gradisci tanto, eppure sei riuscita a descriverne il gusto. A ragione ti chiamano “capa” 😉
Maggio 17, 2014 alle 12:27 AM
Ma sei sorprendente!!!!!!! Nonostante la celiachia riesci a fare delle meraviglie ancora più belle (e sicuramente buone) di quelle con frumento!!! complimenti davvero, anche per il lievitino gluten free, è bellissimo! 🙂
serena
Maggio 19, 2014 alle 4:44 PM
Grazie! Lo faccio per il mio bimbo, è lui il celiaco. Sei anche tu una mamma e puoi capire 😉
Maggio 17, 2014 alle 9:08 AM
Voi gluten-free girls avete tutta la mia incondizionata ammirazione quando tirate fuori lievitati assolutamente perfetti fatti con farine senza glutine.
Eccezionale, davvero!!!!
Maggio 19, 2014 alle 4:45 PM
Grazie cara. In realtà la vera maestra sei tu, e il gluten free non deve essere un handicap per nessuno 😉
Maggio 19, 2014 alle 10:39 AM
Che bellissima ricetta! Sono arrivata attirata da quel “the matcha” che tanto adoro e devo dire che sei stata davvero brava nell’equilibrare il tutto: sarà sicuramente buonissimo!
Maggio 19, 2014 alle 4:46 PM
Grazie, grazie e ancora grazie. Come amo dire, io il te matcha non lo bevo, ma lo mangio ;-)))
PS così combatto i radicali liberi ;D
Maggio 19, 2014 alle 11:20 PM
Complimenti per il risultato, non mi aspettavo di vedere quella lievitazione e non credevo neanche si riuscisse ad otenere, quando si dice che la tenacia premia!
Abbinamenti originali e, per me, dikfficili da immaginare, considerando che io il thè matcha non l’ho mai provato, ma è così invitante che mi fido della bontà 😀
Maggio 20, 2014 alle 8:04 AM
Che onore cara Loredana. Grazie per la fiducia. Il mio primo babà in assoluto. Forse ero io la più scettica sul te verde, mi sono ricreduta quando ho preparato il gelato, e ancor di più col babà.
Maggio 20, 2014 alle 6:24 PM
Io nella vita le devo provare tutte per capire difficoltà o soddisfazioni che altrimenti non conoscerei. Ho provato le farine senza glutine e so l’enorme difficoltà a lavorarle e quanto sia difficile arrivare a un accenno di incordatura.Pensavo che voi celiaci non avreste partecipato a questa sfida con il babà, e mi sbagliavo, perchè non ho mai provato il babà con queste farine. Ti ammiro per i risultati ottenuti, per la perfetta lievitazione e per la spugnosità che chiaramente si vede in foto.
Sai che un mesetto fa ho fatto un corso sul thè proprio con Giustino Catalano? Ho scoperto un mondo di cui non avevo minimamente idea, dove ho iniziato a guardare le molteplici varietà di thè sotto tutt’altra luce.
Complimenti inoltre per la tua deliziosa crema alla vaniglia con l’uvetta, dove questi due sapori incontrandosi creano un’armonia direi sublime.
Spero che il tuo iniziale sconforto misto a paura ora si sia trasformato in una dolce e appagante soddisfazione
Un abbraccio
Maggio 20, 2014 alle 7:28 PM
ciao Antonietta e grazie per la delicatezza del tuo commento. Sei stata così generosa a condividere le tue ricette tra mille difficoltà che non si poteva rimanere indifferenti. Anzi se vuoi sapere la verità, sto per infornare dei piccoli babà che spero di completare domani mattina. Non ti anticipo altro. Un bacione 🙂
Maggio 27, 2014 alle 10:00 PM
Hai fatto un babà che è un capolavoro! Intanto lo rendi imponente con le colonne in stile dorico, poi la perfetta lavorazione gluten free, infine l’armonia di sapori con il tè matcha, l’uvetta e la crema alla vaniglia. Buonissimo!
Maggio 28, 2014 alle 8:09 AM
Grazie Andrea, sei troppo buono. E come ti dicevo il babà non scherza mica…