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Avventure di una mamma blogger

Babà mignon e gelato alla rosa canina

9 commenti

Prima di cominciare
non c’era niente al mondo,
ora ci sei tu
per me c’è troppa gente,
gente che vuol sapere
perchè viviamo così.
Io, tu e le rose,
io, tu e l’amore,
quando, quando
tu respiri accanto a me,
solo allora
io comprendo d’esser viva;
quando siamo
io, tu e le rose,
io, tu e l’amore;
anche se cadesse il mondo
quello stesso giorno noi
saremo là
io, tu e le rose
Quando, quando
tu respiri accanto a me,
solo allora
io comprendo d’esser viva;
quando siamo
io, tu e le rose,
io, tu e l’amore,
anche se cadesse il mondo
quello stesso giorno noi
saremo là
io, tu e le rose.
E se l’odio della gente
ci terrà lontani
resteremo noi
io, tu e l’amore!
(Testo di Orietta Berti)

Ricetta di  Antonietta Golino 

per l’MTC di Maggio

Ingredienti

300 g di farina bio tipo 0 Manitoba   senza glutine (150 mix di farine +125 di fecola + 25 amido di mais)

3 uova cat a grandi

100 g di burro

100 g di latte

25 g di zucchero

10 g di lievito di birra

½ cucchiaino di sale fino

 

Lievitino

Sciogliere il lievito di birra con 50 g di latte tiepido e 1 cucchiaino di zucchero e impastarli con 70 g di farina, tutti presi dal totale degli ingredienti. Lasciar lievitare fino al raddoppio, coprendo la ciotola con un telo inumidito.

Primo impasto

Versare in una ciotola il resto della farina (230 g), fare la fontana, versarci il lievitino e le tre uova. Impastare schiacciando ripetutamente nella mano l’impasto per amalgamare le uova e aggiungere un cucchiaio alla volta di latte per ammorbidirlo un po’, man mano che se ne senta la necessità, facendo attenzione a non renderlo molle; poi impastare energicamente, sbattendolo verso la ciotola per una decina di minuti. Coprire e lasciar lievitare per 80/90 minuti e comunque fino al raddoppio.

Secondo impasto

In una ciotolina lavorare il burro a pomata, impastandolo con il restante zucchero (20 g) e il sale. Aggiungerlo al primo impasto  una cucchiaiata alla volta facendo  assorbire bene  prima di aggiungere  la successiva. Lavorare per 5 minuti nella ciotola, poi ribaltare l’impasto su un piano da lavoro e iniziare a lavorare energicamente piegandolo e sbattendolo più volte per 15/20 minuti.

Ricavarne 11 palline e sistemarle negli stampini monoporzione precedentemente imburrati (io ho utilizzato dei bicchierelli di silicone). Ogni pallina deve arrivare a metà altezza dello stampino. Sistemarli in una teglia e lasciar lievitare in forno spento con luce accesa fino a quando triplicano di volume, fuoriuscendo dal bordo superiore formando una calottina di circa 2 cm. Preriscaldare il forno a 200°, infornare, abbassare a 180° e cuocere per 20 minuti. A metà cottura coprire con un foglio di alluminio.

A cottura ultimata lasciar intiepidire per 10 minuti, staccarli delicatamente dagli stampini (basta reggere lo stampino con una mano e con l’altra tirare e contemporaneamente roteare leggermente la calottina) e adagiarli in una ciotola larga.

Bagna di rose canine

1 lt di acqua

250 g di zucchero semolato

3 cucchiai di petali essiccati di rosa canina

Far bollire acqua e zucchero in una pentola per almeno 10 minuti. Spegnere il fuoco e mettere i petali in infusione per il tempo suggerito (almeno5 minuti); quando la bagna sarà tiepida, si potrà utilizzare per i piccoli babà, versandola  sopra, rigirandoli dentro di essa ogni 10/15 minuti e comunque finché al tatto non abbiano la consistenza di una spugna inzuppata. Scolarli dallo sciroppo e adagiarli su un piatto da portata. Lucidare con della gelatina di albicocche. Io ho utilizzato sempre quella bruna che avevo preparato per l’altro babà, ne avevo un vasetto in frigo ancora ben sigillato. E’ stato sufficiente scaldarlo a bagnomaria, sfruttando il tempo del “bagnetto” dei babà nello sciroppo alla rosa canina, color rosso arancio, per l’elevato contenuto in Vitamina C.

Per il gelato alla rosa canina

1 tuorlo

60 g di zucchero semolato bianco

200 ml di panna da montare

50 ml acqua

2 cucchiaini di petali essiccati di rosa canina

Lavorare il tuorlo con lo zucchero e, nel frattempo, preparare l’infuso di rose con l’acqua bollita. Trascorso il tempo di infusione, colare filtrando il decotto attraverso un colino a maglie strette e versarlo nella crema ottenuta. Montare la panna e aggiungerla al composto, lavorando manualmente con una frusta di acciaio. Riporre in congelatore per almeno una notte prima di servirlo.

A ‘sto giro ho pensato al raddoppio…

Con questi cuccioli di Babà

analcolici e senza glutine

-ma con tanta vitamina C-

partecipo di nuovo

all’MTC di Maggio

perché crea dipendenza 😉

Autore: Sonia C.

Tutto ciò che viene dalla mia cucina è cresciuto nel cuore (Paul Eluard)

9 thoughts on “Babà mignon e gelato alla rosa canina

  1. Ma sono speciali, stuzzicano la fantasia!!!!!
    La rosa canina poi è un sapore che adoro.
    Bravissima!

  2. complimenti anche per le foto, oltre che per l’idea!!fanno davvero venir fame…e detto da una napoletana…:-)

  3. Eccole, le rose, che cominciano a fiorire anche all’mtc: la rosa canina ancora mancava, ora ce l’abbiamo 🙂 ed è pure in una forma insistita, sia nello sciroppo che nella farcia. benissimo la ludicatura con la gelatina d albicocca, che si sposa benissimo con le note acidule di questo fiore e come al solito un doppio brava per la versione senza glutine, che è riuscita veramente alla grande!

  4. Quella canzone della Berti, letta così, mi sembra una poesia ma rivelatasi molto diversa dal testo musicato……..
    Che delizia questi piccoli babà, che delizia il gelato e che delizia quella bagna analcolica!
    Ricordo tempo fa bevevo una tisana alle bacche di rosa canina: era un po’ aspra ma in compenso anche dolcemente liquorosa. Cerco di trasfondere questi miei ricordi verso queste dolci delizie e il risultato è una piacevole sensazione per il palato e per le emozioni che potrebbero derivarne dall’assaggio.
    Sul babà già ti ho detto tutto a proposito di quello al Tè Matcha; continuo ad ammirarti per la tenacia a perseguire questi favolosi risultati.
    “Prima di cominciare non c’era niente al mondo, ora ci sei tu……….”
    Ti riabbraccio forte mia cara Sonia

  5. Ma allora c’hai preso gusto! Deliziosi questi babini!

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