Non ne ho un chiaro ricordo, ma guardando il mio bimbo che si diverte a seguire i buffi contorni delle nuvole, son certa di aver giocato anch’io così da piccola. Quando si diventa adulti, ahimè, non si gioca più. La dimensione ludica appartiene ai bimbi e, contente o no, alle mamme. Io sono contenta, grazie a lui, di poter tornare spesso bambina, ma non guardo più le nuvole, a meno che non sia costretta a farlo dalla sua insistenza infinita.
Aspetto tutto l’anno la fioritura delle mie giunchiglie, sono le mie “nuvole” da grande, e se tardano a schiudersi, come quest’anno, inizio a preoccuparmi, perché le loro infiorescenze bianche e affollate danno libero sfogo ai miei pensieri, e mentre le guardo, seguendone i contorni dolci e candidi, i miei pensieri, uno ad uno, si “srotolano” come il lungo filo di un aggrovigliato gomitolo.
Stamattina non ho resistito, dopo aver tirato fuori dal frigo un impasto con cui preparar la colazione, sono scesa in giardino e ne ho recisa una, per tenerla in casa e poterla guardare tutto il giorno.
Ops, l’impasto del crescione è lì che aspetta…vado a cuocere e vi svelo come (e perché) stamattina si inizia così!!!
Sempre di gioco si tratta, o almeno voglio prenderla così la sfida mensile del MTChallenge …la vincitrice di Maggio è Tiziana del Blog L’ombelico di Venere che ci propone la piadina romagnola ma declinata in versione dolce ovvero mini crescioni che ho farcito con una marmellata di albicocche -o quel che resta- avendola preparata quasi un mese fa 😉
La ricetta dunque è gentilmente offerta da Tiziana ed ecco la mia versione che però è senza glutine per via del bimbo, e senza strutto, ahimè, causa ipercolesterolemia, ma credetemi, buona uguale!!
Ingredienti per i crescioni
800 g di albicocche già pulite
600 g di zucchero bianco semolato
Passare le albicocche al passatutto. Trasferire la purea così ottenuta in una pentola alta di acciaio, aggiungere lo zucchero e mescolare su fuoco basso con un cucchiaio di legno. Ripetere spesso l’operazione per evitare che si attacchi al tegame.
Quando il composto cambia consistenza e il suo colore acquista trasparenza si può togliere dal fuoco. Occorreranno dai 30 ai 45 minuti. Preparare dei vasetti, almeno tre da 330 g cad. Riempirli quando il composto è ancora caldo, tappare bene e capovolgere. Coprire i vasetti con un canovaccio e lasciar raffreddare a T ambiente per diverse ore.
Fate scaldare al microonde il latte e l’acqua per pochi secondi in modo che siano tiepidi. (…) Su di un tagliere disponete la farina e fate un buco al centro con la mano. All’interno mettete lo strutto a pezzetti l’olio con il lievito, il bicarbonato e il sale, schiacciatelo con la forchetta per ammorbidirlo, aggiungete l’acqua e il latte. La consistenza inizialmente potrebbe essere un pochino appiccicosa e la pasta si attaccherà al tagliere ma impastando per una decina di minuti, cambierà staccandosi e diventando molto morbida e liscia. Se il liquido è troppo poco si sfalda e risulta un po’ dura. Mettete l’impasto in una ciotola e coprite con la pellicola per alimenti. Lasciate riposare 48 ore al fresco, massimo 20°C, se fosse più caldo potete lasciare riposare la pasta in frigorifero e metterla a temperatura ambiente 2 ore prima dell’uso.
Se volete preparare i mini crescioni dividete l’impasto iniziale in 24 palline da circa 35 grammi, lasciateli riposare almeno mezz’ora. Disponete ogni pallina sul tagliere appena infarinato, schiacciatele con le dita e stendetela con il mattarello un po’ più sottile rispetto alla piadina perché se fosse troppo grossa non cuocerebbe bene all’interno e nei bordi. Su una metà disponete due cucchiaini di confettura lasciando un pochino di bordo esterno vuoto. Chiudete i crescioni rovesciando la parte di pasta senza ripieno sull’altra, sigillate il bordo prima con la punta delle dita poi con i rebbi di una forchetta facendo attenzione a non forare il crescione. Questo passaggio è molto importante perché è molto facile che in cottura il crescione si apra facendo uscire il ripieno, specialmente se è un pochino liquido come avviene per la salsa di pomodoro o alcune confetture. Io solitamente non piego perfettamente il crescione a metà in modo da poter rigirare un po’ il bordo su se stesso e procedo poi con la chiusura con la forchetta. In questo modo rimane un pochino più “sigillato”. Cuocete da entrambi i lati, quando girate i crescioni la parte del bordo non toccherà la teglia perché, mentre la prima parte cotta si sarà appiattita, l’altra sarà gonfia, spingete quindi con una paletta in bordo facendogli toccare la teglia, in questo modo si cuocerà. A fine cottura mettete i crescioni in piedi in modo che si cuocia anche la parte della piega.
Polverizzate con zucchero a velo e buona colazione!
Con questa versione di “piadina”
gioco all’MTChallenge di Giugno
perché è un divertimento sano!
giugno 16, 2014 alle 5:49 PM
beh hai creato delle bellissime chicche ! complimenri Flavia
giugno 16, 2014 alle 6:34 PM
Ma grazie, Flavia! Devo dire che mi sono divertita e ho voluto condividerlo 😉
giugno 16, 2014 alle 11:58 PM
Ammiro sempre tantissimo chi ha intolleranze e riesce a creare comunque ottime portate reinterpretando le ricette. In paricolare capisco la difficoltà che si hanno con le farine quindi complimenti per aver preparato questi mini crescioni!! Con il ripieno di confettura io li trovo deliziosi e quella di albicocche è sempre perfetta!!! grazie mille!!!
giugno 17, 2014 alle 9:53 AM
Grazie per aver apprezzato i miei sforzi, che, comunque, son fatti con e per amore dei miei due tesori ;-)))
giugno 18, 2014 alle 11:58 AM
So che questa farina della Coop dà un’ottima resa e da quel che vedo, nonostante tutte le sostituzioni, dovute a dovere e non, purtroppo, a piacere, la resa mi sembra davvero ottima! E poi, che soddisfazione la marmellata home made!
P.s. I fiori sono splendidi, hai fatto bene a reciderlo per godertelo tutto il giorno a casa! 🙂
giugno 18, 2014 alle 1:39 PM
Grazie Stefania. Sono restìa a “pubblicizzare” prodotti senza glutine perché a volte sembra che si alimenti un certo mercato, ma, tuttavia è giusto specificare almeno il tipo di farina utilizzata;-)
giugno 23, 2014 alle 7:34 PM
ho appena finito di invasare una marmellata di albicocche (“caramellata”, per la verità, mannaggia a facebook) e quindi intuisco meglio del solito la bontà di questi crescioni. sul resto, torno a ringraziarti per l’impegno che voi celiache profondete ogni volta in questa sfida, senza mai gettare la spugna e inventando al contrario una miriade di soluzioni alternative. Approfitto del commento precedente per una precisazione: tendenzialmente, non amo i link ai prodotti, ma solo quando sono manifestamente commerciali: quando servono per promuovere un prodtto che si ritiene di qualità, a prescindere da accordi economici, o, a maggior ragione, per fare informazione come nel tuo caso, non fart nessuno scrupolo, per quanto mi/ci riguarda, perchè non solo comprendiamo il motivo di queste indicazioni, ma le apprezziamo moltissimo! Grazie ancora!
giugno 23, 2014 alle 8:11 PM
Grazie Alessandra mi rincuori e mi rassicuri come sempre. Buona questa marmellata, vero.
A presto.