I cipollotti consumati freschi e che si raccolgono prima dell’ingrossamento del bulbo della cipolla sono chiamati sponzali o sponsali, un termine di chiara derivazione latina [sponsalis] , ma vi siete mai chiesti il perché di tale denominazione?
Il riferimento al matrimonio è contenuto nei termini “sponsalis”- coniugale e “sponsus” -sposo.
Nella storia del diritto è la promessa di matrimonio, cerimonia in cui in passato era offerto, durante il banchetto, il cosiddetto “calzone degli sponzali” una torta salata ripiena solo di sponzali, di cui si utilizza anche la parte verde.
Grazie al progetto “Biodiversità delle Specie Orticole della Puglia (BiodiverSO), lo Sponzale rosso di Acquaviva è stato inserito nel 2015 nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Puglia, avendone verificato l’utilizzo alimentare nella cucina regionale da oltre 25 anni.
Questo accenno ad un prodotto agroalimentare così singolare era necessario per farvi conoscere l’ingrediente di oggi, perchè sarà quello che ho scelto di utilizzare nella sfida di gennaio dell’MTC.
Siamo arrivati all’edizione numero sessantanove, dedicata alla Cucina Alcolica su scelta di Giulia del Blog Alterkitchen in qualità di vincitrice della scorsa edizione.
Ora devo prima confessarvi che nella mia vita, giunta alla soglia dei mitici 40, ho bevuto un solo cocktail una sola volta. Ricordo benissimo quell’uscita di vent’anni fa in un localino molto in voga in quegli anni, nel centro storico di Lecce.
Il posto si chiamava Cagliostro, tuttora meta “turistica” anche di vip dello spettacolo. Ricordo l’imbarazzo nella scelta, perché per me erano tutti uguali – i cocktails.
Fosse stato oggi, avrei l’infografica della Dany e tutto sarebbe stato più easy…
Ad ogni modo, la scelta cadde su un presunto rassicurante Alexander. Che confermo anche per la sfida. Secondo me lo conoscete tutti! Però datemi la soddisfazione di rinfrescarvi la memoria:
Alexander

Foto da iba.com
After Dinner Cocktail
- 3 cl Cognac
- 3 cl Créme de Cacao (brown)
- 3 cl Fresh cream
Ed ecco in cosa l’ho “trasformato: cipollotti in agrodolce…non uccidetemi! Ho utilizzato le due parti alcoliche al posto del più classico aceto e zucchero, dopo aver sbollentato i cipollotti -e versato vagonate di lacrime, perchè pulirli e tagliarli è stata l’esperienza più lacrimosa della mia vita…- li ho passati in forno con un mix alcolico realizzato proprio con l’originale Créme de Cacao brown ed un più italiano Brandy, il Vecchia Romagna al posto del cugino francese Cognac.
La Fresh Cream è diventata una salsa bechamel a partire dal latte.
So di non aver prodotto un capolavoro supermegagalattico, ma è sempre un punto di partenza! Nasce così il “Fu Alexander”. A tavola ha riscosso gran successo come contorno, ma potete offrirlo anche in apertura 😉
Ingredienti
1 kg di spunzali
1 cucchiaio di brandy o cognac
1 cucchiaio di Créme de cacao
olio evo
sale q.b.
Bechamel
500 ml di latte
50 g di burro
50 g di amido di mais
3 g di sale
noce moscata (facoltativo, come anche in alcune versioni del cocktail)
Pulire gli spunzali prendendo la parte più interna, lavarli, tagliarli grossolanamente e sbollentarli in abbondante acqua salata. Scolarli e finirli di cuocere in una pentola con l’olio ed il mix alcolico. Formare delle monoporzioni* in terracotta da passare in forno caldo pochi minuti, dopo averle condite con la besciamella.
*le monoporzioni richiamano l’idea del cocktail 😉

Foto aggiunta
Con questa proposta partecipo
alla sfida n. 69 dell’MTC
“La cucina alcolica”
Fonti:
PRESI IN ORTAGGIO, Otto prodotti straordinari della Biodiversità Pugliese, di M. Renna e P. Santamaria. Ed. Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Cucina Salentina di L. Lazzari, ed Congedo.
gennaio 13, 2018 alle 11:38 AM
Grazie di questa nota su un prodotto a me sconosciuto e sicuramente molto interessante! Ciao cara
gennaio 13, 2018 alle 12:42 PM
Grazie cara!! E’ un prodotto locale, tipico e insostituibile nelle cucine salentine.
gennaio 13, 2018 alle 4:03 PM
Alexander parte della mia tarda adolescenza… che ricordi! Mai avrei pensato di avvolgerci dei cipollotti ma ora che vedo i tuoi devo assolutamente provarci.
gennaio 13, 2018 alle 4:31 PM
Resterai innamorata!!
gennaio 14, 2018 alle 4:23 PM
Non avevo mai sentito il termine “spunzali”, ma è una storia davvero molto interessante, un piacere da leggere!
Ammetto che la ricetta mi ha lasciato un po’ perplessa, non tanto per la tua scelta di un “matrimonio” (così rimango in tema) di sapori molto particolare e che mi è difficile da immaginare, quello dei cipollotti con una componente decisamente dolce come quella data dalla crema di cacao, quanto perché credo che, proprio per il sapore comunque deciso degli spunzali, si perda un po’ nel piatto il sapore del cocktail, che invece per la sfida dovrebbe essere più marcato.
Ciò non toglie che si tratti di un piatto davvero particolare, che ha però saputo conquistare il cuore dei tuoi commensali, e quella è sempre la prova del 9 di ciò che si porta in tavola 🙂
gennaio 14, 2018 alle 4:37 PM
Ciao Giulia, questo prodotto così tipico è proprio adatto ad essere preparato così, infatti ho rivisitato la ricetta salentina in chiave alcolica, ed è stata l’esaltazione della dolcezza ❤
gennaio 15, 2018 alle 11:51 AM
Pulire i cipollotti è si na tortura, io li adoro, ma poi a mangiarli sono un delirio di bontà!!!
E qui in agrodolce saranno di sicuro sublimanti. Mi piace!!!
Ciao buona giornata
gennaio 15, 2018 alle 12:12 PM
Sublimati è la parola giusta!!però mi rendo conto della difficoltà di apprezzare questa ricetta quando non si conosce l’ingrediente principale…
gennaio 16, 2018 alle 9:18 AM
L’Alexander non lo conoscevo! bellissima proposta. Grazie a te ho imparato cose nuove! Un bacione Giusy
gennaio 16, 2018 alle 9:35 AM
Tesoro grazie, io conosco solo l’Alexander…pensa te;-)
gennaio 16, 2018 alle 2:15 PM
Gli spunzali in versione alcolica, ma grande idea!!!
gennaio 16, 2018 alle 6:20 PM
Ma grazie cara, devi essere pugliese!!!vero??
gennaio 16, 2018 alle 6:52 PM
Il mio papà è salentino.
gennaio 17, 2018 alle 5:20 PM
Ma buoniiiii!!!! Anche in Calabria si usano in molti piatti, in versione “cocktail” mi intrigano parecchio 😉
gennaio 17, 2018 alle 6:20 PM
Eh già, ghiottoneria…