Se il sale perde il suo sapore, con cosa lo si salerà? Mt 5,13-16
E, ancora, un uomo ha tre figlie. Interrogatele su quanto lo amassero, solo due superarono l’esame. La terza, ahimè, rispose di amarlo come il sale. Diseredata e allontanata dalla casa paterna, visse di affanni presso una famiglia di locandieri. Quando un giorno un principe bussò alla locanda per chiederla in sposa, fu festa grande. Il racconto Yiddish narra poi le nozze, cui prese parte quel padre, ignaro di essere al matrimonio della figlia. Dopo un intero banchetto fattogli gustare senza sale, la figlia ottenne non solo il suo personale riscatto, ma anche il giusto riconoscimento del suo forte amore verso chi l’aveva disprezzata.
Due religioni a confronto? NO.
Solo un’introduzione alla ricetta di oggi, tratta da SALT is essential di Shaun Hill, chef dall’esperienza pluriennale. Ho acquistato recentemente questo libro, dopo averlo scelto da qui e oggi partecipo al REDONE di Febbraio con una ricetta che mi ha dato molta soddisfazione.
Celeriac puddings with wild mushrooms – Puddings di sedano rapa con funghi selvatici
1 sedanorapa medio pulito (circa 550 g)
150 ml double cream
2 uova
1 cucchiaino di crema al rafano
350 g di funghi selvatici
50 ml di olio d’oliva e un po’ per ungere
100 ml di vino bianco
Sale e pepe nero macinato al momento
Preriscaldate il forno a 160 °C.
Affettate e lessate il sedano rapa fino ad intenerirlo. Non preoccupatevi se perderà colore. Sgocciolatelo, e lasciatelo raffreddare. Frullatelo insieme alla crema, le uova, il rafano e regolate di sale.
Disponete i ramekin e rivesti teli con della carta da forno e dell’olio. Versate il composto ottenuto colmando tutto lo stampo, dal fondo fino alla superficie. Posizionate i ramekin dentro una teglia per metà riempita d’acqua bollente per almeno 20 minuti, poi infornate per il tempo necessario. Provate la cottura con una leggera pressione dei polpastrelli su uno dei puddings.
Per preparare la salsa, friggete delicatamente i funghi nell’olio. Trasferiteli su della carta assorbente, poi aggiungete nel padellino dove li avete cotti, il vino. Regolate di sale e, prima di frullare, aggiungete l’olio che vi sarà avanzato. Frullate. Capovolgete i puddings su dei piattini caldi.
Tamponate eventuale liquido in eccesso, poi guarnite con i funghi e condite con la salsa calda.
NOTE
- Questa ricetta viene introdotte dall’autore con un appello al nostro “senso pratico” a cominciare dalle quantità. Infatti il sedano rapa va acquistato intero e nel mio caso pesava 550 g, pulito. Ho pensato di ridurre leggermente solo di 25 g la quantità di crema (double cream), che restando un ingrediente sempre difficile da reperire, ho sostituito con della panna piuttosto grassa.
- I ramekin che ho utilizzato io sono 4 stampini originale per puddings, che, onestamente, non ho rivestito conla carta da forno, ma semplicemtente unto con un po’ d’olio, certa del fatto che sarei riuscita a sformare, senza deformare troppo i puddings. Confermo la porzione per 4, indicata nel testo.
- Questa ricetta è una magia, tutto si incastra perfettamente, se ci si affida al senso pratico!
- I funghi impiegati dall’autore sembrano essere dei cardoncelli, ma io ho ripiegato sui dei porcini secchi. Dopo l’ammollo,li ho asciugati e passati nella farina di riso, prima di friggerli. Non era specificato, ma in virtù di quel senso pratico….
la ricetta è PROMOSSA
ma non bisogna mai sottovalutare le semplicità apparenti (e non solo in cucina).
febbraio 11, 2019 alle 9:09 AM
Amo le ricette che si affidano al senso pratico 😀 e amo molto anche il sedano rapa ma qui lo trovo difficilmente e l’unica volta che l’ho comprato dentro era completamente marcio!
Questa ricetta mi fa molta, molta gola, grazie 😉
febbraio 11, 2019 alle 9:50 AM
Grazie Stefania! Sono contenta di aver indovinato i tuoi gusti e spero anche quelli dei lettori dello Starbooks 😉
febbraio 17, 2019 alle 1:18 PM
OT: da Poverimabelliebuoni sono arrivata su Mag about food e ho letto una minestra di porri al latte di mandorle che sembra invitante ma dove manca la dose dei porri. Ho lasciato un commento anche là, ma non avendo risposta lo segnalo direttamente all’autrice.
Ne approfitto anche per chiedere se hai mai provato a fare direttamente il latte di mandorla e cosa ne pensi. Sarei tentata di farmelo io, perché la percentuale e il sapore di mandorla in quelli comprati sono sconfortanti, in rapporto al prezzo e a tutti gli additivi che contiene, poi… Va a finire che le ricette che lo prevedono non le faccio mai per questo motivo.
Grazie.
febbraio 17, 2019 alle 3:26 PM
Benvenuta Pellegrina. Ti ho risposto di là. Ad ogni modo sono 5 porri da circa 150 g ciascuno…il latte di mandorle è un ingrediente voluto dall’autrice (la ricetta è tratta da Delicious) per alleggerire un Vichyssoise classica e renderla veg. Io ho usato un latte di mandorle pronto e certificato gluten free, perché ho in famiglia questa esigenza e ti dirò che son rimasta piacevolmente sorpresa nel trovarlo facilmente e ad un prezzo decisamente abbordabile 😉
febbraio 18, 2019 alle 10:47 AM
Grazie Sonia, ho preso nota della dose, quando la faccio ti dirò. Bella porrosa, mi piace. Ho provato a leggere di là ma non mi fa accedere. Capita spesso su quel sito.
marzo 1, 2019 alle 12:21 PM
Ciao! Complimenti per la ricetta e la vincita (?!) del REdone Starbooks!
Mi sono molto incuriosita e presa dall’entusiasmo ho comprato il sedano rapa e il resto degli ingredienti….. ma adesso dove trovo la crema al rafano? Si tratta di un preparato confezionato, come una salsa?
Spero che mi risponderai presto.
Antonella
marzo 1, 2019 alle 12:26 PM
Ciao Antonella, che brava!! Senti, se hai a disposizione del rafano potresti benissimo farla in casa. Oppure la trovi al Naturasì 🙂
marzo 1, 2019 alle 5:47 PM
Ho trovato un super che vende il rafano, me lo fa arrivare lunedì prossimo …. qui dove vivo io non c’è Naturasi.
Ho visto delle ricette di salsa di rafano sul web, quella che hai usato tu è semplice, fatta con rafano tritato aceto e zucchero, o la variante con mollica di pane? 🤔
marzo 1, 2019 alle 7:25 PM
Io non userei mollica di pane, serve solo una nota sgrassante, anzi non usarne troppo mi raccomando..ora sono curiosissima della tua versione 😉
marzo 1, 2019 alle 7:46 PM
Anch’io sono curiosa di assaggiarne il sapore, sicuramente insolito, di questo sformatino!
Ti farò sapere le mie impressioni …. e quelle di mio marito che farà da cavia!! 😉
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aprile 27, 2019 alle 7:19 PM
Ciao Sonia! Non so se ti hanno fischiato le orecchie perchè ti ho nominato tanto nell’ultima ora!!
Finalmente ho provato la tua ricetta vincente, e se vuoi vedere come è andata ti metto il link!
https://lemieavventure.wordpress.com/2019/04/27/celeriac-puddings-with-wild-mushrooms-sformatini-di-sedano-rapa-con-funghi-ovvero-il-redone-del-redone/
😉
P.S. lo so, lo so che ci ho messo tempo…. però nel frattempo si è maturata la salsa al rafano!
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