La mia parola per il 2020 è PAUSA, ma niente paura, non è riferita ai fornelli, ma a tutto ciò che potrebbe distogliermi da Me Stessa. Seguitemi e ne vedrete delle belle!
ORANGE, ALMOND AND CARDAMOM MADELEINES da Bazaar di S. Ghayour (trad. B. D’Angelo)
per 14-16 madeleines
2 uova
85 g di zucchero semolato
2 cucchiaini di mielechiaro
semi di 4 bacche di cardamomo, finemente pestati nel mortaio
buccia finemente grattugiata di 2 arance biologiche
90 g di burro non salato, fuso, più dell’altro per gli stampini
90 g di farina 00*, più dell’altra per gli stampini
100 g di farina di mandorle
un buon pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito
2 cucchiai di latte
zucchero a velo, per spolverare (facoltativo)
Montare le uova con lo zucchero in una planetaria finché non diventino spumose e morbide. Aggiungere il miele, il cardamomo, la buccia delle arance e mescolare bene. Incorporare il burro fuso, seguito dalla farina(*) senza glutine per noi, la farina di mandorle, il sale e il lievito. Mescolare bene il tutto e finalmente incorporare il latte. Coprire la ciotola con della pellicola e lasciare riposare in frigo per 1 ora (o tutta la notte, come si preferisce). Preriscaldare il forno a 200 gradi. Con un pennellino, ungere generosamente gli stampini delle madeleines con burro e poi spolverare con un po’ di farina, eliminando bene ogni eccesso. Porre un cucchiaio (non troppo colmo) della pastella in ogni stampino da madeleine e cuocere per 10-12 minuti, finché dorati. Lasciar raffreddare e poi rimuovere dagli stampini. Ripetere l’operazione se necessario. Spolverare le madeleines con dello zucchero a velo e servire immediatamente.
NOTE
-Vivo con due assaggiatori ufficiali di madeleines, ma è la prima volta che le preparo io e per di più, ovviamente, gluten free. Credo che questa sia il tipo di ricetta che più si presta ad essere deglutinata (parlando di madeleines) perché la farina di mandorle aiuta molto. E niente, son piaciute più di tutte!
-Ho fatto riposare sei ore circa in frigo e la gobbetta si è formata bene,purtroppo un po’ si è anche rotta, ma potrebbero esserci mille motivi, non attribuibili alla ricetta.
-Meglio usare la sac a poche al posto del cucchiaio, per il resto è davvero ok, perciò è del tutto
PROMOSSA
Con questa ricetta partecipo
al primo Redone del 2020

gennaio 8, 2020 alle 5:42 PM
Ma sai che nelle centinaia (e non è un numero a caso) di caccavelle che possiedo manca lo stampo da madeleines?? Sempre dato precedenza ad altro ma ho deciso che la lacuna va colmata.
Grazie per la tua parteciapazione e per aver “deglutinato” la ricetta, sarà utile a tanti vedere che viene bene anche così! 🙂
gennaio 8, 2020 alle 5:54 PM
Ciao Stefania! Devi assolutamente recuperarlo e usarlo presto!! Sono stra buone, anche senza glutine. Ma lo sai che per la fretta di pubblicare, ho tralasciato di parlare del perché si chiamano “madaleines”? Accenno qui, dicendoti che questo dolce è “dedicato” a Maria Maddalena, ma bisognerebbe scrivere un post a parte per parlare di questo personaggio, sul quale sono state stratificate più identità e fatta molta confusione. Per non parlare delle rime bellissime dedicatele da Lope de Vega ormai cinque secoli fa. Non solo ricette, insomma, ma se dovessi scrivere tutto ciò che mi ispira quando mi metto in cucina, non ne usciamo più. Baci.
gennaio 12, 2020 alle 4:42 PM
Note interessantissime, è sempre affascinante la storia che si cela dietro certi piatti: grazie!
gennaio 27, 2020 alle 3:47 PM
Sonia, anch’io sono impaziente di provare questi dolcetti, anche perchè ho il cardamomo e tante arance biologiche! Ma non ho lo stampo! Che non si può sostituire altrimenti…
Che bello il riferimento a Maria Maddalena!
Sono d’accordo con te, bello conoscere la storia dietro le cose buone (e belle!) della vita. Ce le fanno apprezzare di più, come un piatto o una tradizione familiare.
gennaio 27, 2020 alle 9:04 PM
Grazie Antonella, ti daranno molte soddisfazioni, non sai quante persone ho fatto felici.
Pingback: Madeleines senza glutine ai capperi e zaatar | GiocaSorridiMangia
gennaio 21, 2021 alle 6:41 PM
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