Grazie ad Alessandra e Greta abbiamo l’occasione di rivivere tutta la gioia di cucinare per l’MTC in un’edizione straordinaria e senza pubblicazione sul sito, insomma tutta per noi e per chi ci vuole bene.
Il tema della “sfida” è la cucina degli scarti, o meglio un condimento per pasta secca ottenuto con ciò che normalmente finirebbe a fermentare nel compost, che sia di origine animale o vegetale. Nel mio caso ho colto l’occasione di aver ricevuto in regalo delle fave fresche, di stagione e coltivate senza trattamenti chimici in proprio, per cui ho voluto provare per la prima volta a realizzare un condimento a base di baccelli, dopo la sgranatura. Avendo anche degli scarti di coda di porro, li ho utilizzati insieme ai baccelli, ottenendo qualcosa di davvero gustoso. Che sorpresa è stata! Ho considerato scarto anche qualche cucchiaiata di acqua di cottura dei ceci che stavo preparando, l’acquafaba che ho utilizzato in mantecatura.
I cavatelli sono di riso e mais, prodotti da Farabella, un’azienda che ormai spesso abita i nostri piatti, avendo un piccolo buongustaio celiaco a tavola con noi.
I baccelli di fava sono molto più ricchi di proteine e fibre rispetto alle fave stesse, il nome faba sembra derivare dall’arabo habba o da un’antica voce indo-europea bhabha, che significa “qualcosa che si gonfia”.¹
Aneddoto. Nel 1500 era consuetudine del Capitolo metropolitano nominare gli “ufficiali” e i nuovi componenti, adoperando per la votazione dei bussolotti, uno di fave nere e l’altro di fave bianche. Da qui nel barese il modo di dire, ancora utilizzato, <<Com-a le fave du Capìddue>> per indicare l’esattezza del conteggio.
¹Presi in Ortaggio di M.Renna e P. Santamaria
Cavatelli ai baccelli di fava
Per due persone:
160 g di cavatelli Farabella senza glutine
3 baccelli di fava già sgranati
coda di porri qb
1,5 litri d’acqua da aromatizzare con alloro
15 g di olio d’oliva
2 cucchiaiate di acquafaba di ceci (se non ne avete utilizzate l’acqua di cottura della pasta)
caciottina mista qb e crostini per servire
semi di papavero (facoltativi)
Portare a bollore l’acqua insieme ad una foglia di alloro e poco sale. Raggiunto il primo bollore, aggiungere i baccelli di fava, già sgranati, ben lavati e fatti a piccoli pezzi. Sbollentare per 5 minuti.
Togliere i baccelli dall’acqua aromatizzata (che sarà diventata verde) e riutilizzarla per la cottura dei cavatelli.
Intanto, far andare in una padella antiaderente unta di olio d’oliva – almeno 10-15 grammi- i baccelli cotti insieme alle code di porro.
Mentre i cavatelli sono in cottura, al massimo 9 minuti, frullare il condimento e riportarlo nella padella antiaderente per la mantecatura.
Dopo aver scolato la pasta, mantecate lontano dal fuoco accompagnando con due cucchiaiate di acqua di cottura dei ceci, che io avevo già disponibile, ma si può sostituire con acqua di cottura della pasta, che è ben aromatizzata.
Completare il piatto con scaglie di caciottina mista grattugiata al momento. Si può servire con dei crostini sbriciolati e spolverare con dei semi. Io ho utilizzato quelli di papavero.
aprile 15, 2020 alle 4:17 PM
Sai che anche io avevo in mente i baccelli e l’aquafaba? Mi sa che cambio progetto..Tu sei stata bravissima!
aprile 15, 2020 alle 4:18 PM
Assolutamente no, puoi partecipare figurati!!Mi piacerebbe vedere come li utilizzi.
aprile 15, 2020 alle 4:37 PM
Mio zio diceva sempre “inter legumina, faba” ed, effettivamente, sono buonissime e tu hai recuperato alla grande i loro baccelli.
aprile 15, 2020 alle 4:45 PM
Grazie Mariella, sono contenta ti piaccia.
aprile 15, 2020 alle 4:43 PM
tutto l’insieme mi piace molto, brava!
aprile 15, 2020 alle 4:46 PM
Grazie Annalena per esser passata di qua!!!
aprile 16, 2020 alle 4:31 PM
Chissà che buoni. Da che vivo in alta quota mi manca di non poter trovare fave e piselli freschi e poterne utilizzare anche i baccelli 🙂
aprile 16, 2020 alle 5:30 PM
Devo dire che mai mi sarei aspettata tanta bontà. In effetti oltre che freschi è importante che siano biologici o, comunque, non trattati.
aprile 16, 2020 alle 8:26 PM
Non male come idea! Se trovo le fave fresche la provo.
Un abbraccio.
aprile 16, 2020 alle 9:36 PM
Ti darà soddisfazione, nella sua semplicità.
aprile 17, 2020 alle 12:14 PM
Ho pensato anch’io di usare i baccelli vuoti, ma avendoli non biologici, non ho osato. La tua ricetta, mi ha fatto proprio venire voglia di provare.
aprile 17, 2020 alle 12:32 PM
Prova, appena ne avrai occasione. Vale la pena. Puoi anche aggiungere del sugo di pomodoro. Una variante, questa, che andrebbe ripassata al forno.