Lo so.
“Sglutinare” è ormai un’operazione che eseguo di default, con risultati sempre migliori. Quando poi la ricetta di partenza è di per sé candidata all’effetto scarpa, perché rischia di essere immangiabile a prescindere, un buon risultato come questo regala ancora più soddisfazioni. Non solo “l’effetto scarpa” è stato superato, ma lo è anche a lungo termine, ossia il giorno dopo, quando tutti i dolci gluten free si trasformano naturalmente in una suola, tutti tranne questo.
Per questo motivo vi propongo, per il Redone di Giugno, la versione ben riuscita e senza glutine di un Lekach, ovvero un dolce tradizionale ebraico, nella fattispecie un Honey cake, da una ricetta di Niki Segnit tratta dal libro Lateral cooking.
HONEY CAKE, Lateral Cooking
(Traduzione di Biagio D’Angelo)
INGREDIENTI
200 g di farina (Per me senza glutine)
½ cucchiaino di bicarbonato di sodio
2 cucchiaini di cannella in polvere
2 cucchiaini di mix di spezie (per me cardamomo, pepe, zenzero e chiodi di garofano)
½ cucchiaino di noce moscata grattugiata al momento
qualche pizzico di sale
100 ml di olio vegetale
100 ml di miele
100 ml di caffè freddo
100 g di zucchero semolato
100 g di soft brown sugar (zucchero semolato con aggiunta di melassa)*
1 uovo
Setacciare tutti gli ingredienti secchi (cioè farina, bicarbonato, cannella, il mix di spezie, la noce moscata e il sale) e mescolare il tutto.
Creare una fontana al centro degli ingredienti secchi e aggiungere gli ingredienti umidi (olio, miele, caffè, zucchero, soft brown sugar, uovo).
Mescolare bene. Versare l’impasto in uno stampo da plum-cake da 900 grammi (le misure variano ma potrebbero essere 23 x 13 x 7 cm) e infornare in forno preriscaldato a 160 gradi per circa 45-55 minuti.
Controllare dopo mezz’ora perché, nel caso la parte superiore sia troppo scura, sarà necessario porre un foglio di alluminio perché non bruci.
Far raffreddare per 15 minuti e poi sformare.
NOTE
-Come ho scritto nell’introduzione, la versione gluten free di questo Lekach si mantiene umida al pari dell’originale, contrariamente a quanto succede per altri Lekach che invece sortiscono solitamente l’effetto “scarpa”, tanto da risultare secchi e a rischio soffocamento. E’ quanto ci racconta l’autrice a proposito di molti suoi amici ebrei che non amano questa tipologia di dolce per paura di soffocare. Invece no, non con questa ricetta, neppure nella mia umile versione gluten free.
-Unico problema, reperire il soft brown sugar, cioè quello con aggiunta di melassa. Come ho risolto? La melassa l’ho aggiunta io (un cucchiaio). Forse, così facendo ho ottenuto un retrogusto più marcato, ma gradevole. La sorpresa, tra le spezie utilizzate, è la funzione del pepe, che esalta soprattutto la noce moscata. Anche per questo motivo, non ho aggiunto zenzero. L’ingrediente che mi ha convinta a prepararlo è però il caffè, di cui vado matta e infatti non capisco perchè non si chiami coffee cake, ma è un dettaglio di cui facciamo volentieri a meno.
-Temperature e tempi, formidabili.
La ricetta è PROMOSSA
giugno 11, 2021 alle 2:46 PM
In effetti ha l’aria morbida e umida, perfino più di quella pubblicata dal nostro Biagio su Starbooks, che pure era bellissima.
E sicuramente è anche molto buona!
Bravissima Sonia!
giugno 11, 2021 alle 5:04 PM
Grazie Maria Pia!
giugno 28, 2021 alle 5:05 PM
Ciao Sonia! Che ridere: l’effetto scarpa!!!
Certo che solo con il bicarbonato si rischia e allora la ricetta deve essere ben equilibrata, e questa lo sembra!
E’ una di quelle torte di cui ti immagini il sapore speziato, che ti spinge a provarle. 😋😋😋