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Avventure di una mamma blogger


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Raspberry Sorbet per il Club del 27

C’è nella poesia un particolare tipo di componimento, breve, ispirato alla natura e con una metrica tutta sua, che si chiama haiku, nasce in Giappone molti secoli fa, ma come tutta la poesia, è immortale. Tre versi di cinque, sette e cinque sillabe ciascuno, che per la lingua giapponese diventano onji (per questo motivo in lingua giapponese ogni componimento di haiku contiene 17 onji).

Matsuo Basho (1644-1694) fu il “sommo poeta giapponese” di questo genere letterario.

Il suo pseudonimo è riferito ad un albero di banano –basho– che aveva piantato nel suo giardino.

Prima di lasciarvi la ricetta di oggi, vi trascrivo uno haiku di Matsuo Basho,

kono atari/me ni miyuru mono wa/mina suzushi

qui/raggiungono il mio occhio/solo cose fresche.

Sorbetto di lamponi da NO-bake desserts di Addie Gundry

  • 450 g circa di lamponi
  • 60 ml circa di latte condensato

Unite latte e lamponi all’interno di un frullatore e frullate fino ad ottenere un composto omogeneo.

Trasferite in un contenitore a chiusura ermetica e congelate quattro ore

Togliete dal freezer e suddividete in quattro porzioni (usate le ciotoline più colorate che avete)

Ho scelto questa ricetta per voi e partecipo al Club del 27 di Maggio la mia tessera n.100 .


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I miei brownie bites al Kahlùa e cioccolato per il Club del 27

Cioccolato e caffè penso che siano due alimenti senza i quali non potrei vivere e non vorrei essere costretta a sceglierne solo uno dei due, così, quando ci è stato proposto The chocolate addict’s baking book, non ho esitato a provare questa ricetta e proporla per il Club del 27 di Febbraio! Sono qui con qualche giorno di ritardo sulla tabella i marcia, ma non potevo perdere l’appuntamento. Ecco la mia versione gluten free di questi “morsi” di bontà, davvero speciali.

Per circa 20 pezzi

  • Spray antiaderente (se usate i pirottini di carta, non ne avrete bisogno)
  • 226 g di burro non salato, fuso
  • 200 g di zucchero di canna
  • 100 g di zucchero bianco semolato
  • 4 uova grandi
  • 120 ml di Kahlùa
  • 10 ml di estratto di vaniglia
  • 203 g di farina universale (per me un mix senza glutine)
  • 85 g di cioccolato amaro in polvere
  • 4 g di espresso in polvere
  • 1 cucchiaino di sale

Preriscaldate il vostro orno a 175°C. Preparate gli stampi per muffin ungendo con lo spray (oppure inserendo i pirottini di carta, come ho fatto io)

In una ciotola capiente, mescolate, burro zucchero, uova liquore e vaniglia per almeno 1 minuto

Successivamente, aggiungete la farina, il cioccolato amaro in polvere, la polvere di espresso ed il sale, mescolando per un altro minuto.

Riempite gli stampi per muffin per tre quarti ciascuno con l’impasto ottenuto. Fate cuocere per 15-17 minuti, non superare i tempi di cottura per evitare che rinsecchiscano. Devono rimanere morbidi.


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Fudge al cioccolato bianco e frutta per il Club del 27

Potreste obiettare che oggi non siamo al 27 del mese e avreste ragione, ma insieme a Ilaria e gli altri soci di questo bel Club, abbiamo pensato di aspettarci tutti per l’ultimo appuntamento dell’anno e regalarvi, così, una pioggia di dolci tentazioni natalizie, nel bel mezzo dell’Avvento. Ci perdonerete?? Penso proprio di sì.

E BUONE FESTE!!!

Ecco cosa ho scelto per voi:

White chocolate, fruit & nut fudge

Ingredienti

340 g di cioccolato bianco

100 g di mandorle a lamelle

134 g di pistacchi non salati

134 g di albicocche denocciolate

150 g di latte condensato

Estratto liquido di vaniglia qb

1 Ungere e foderare una teglia quadrata per dolci 22×22 cm e mettere da parte

2 Sciogliere a bagnomaria il cioccolato insieme al latte condensato per almeno 5 minuti

3 Rimuovere dal fuoco e aggiungere l’estratto di vaniglia

4 Versare parte della frutta secca nel composto e mescolare

5 Trasferire nella teglia preparata precedentemente

6 Cospargere con la restante frutta secca e refrigerare per almeno 4 ore

7 Per servire, togliere dalla teglia sollevando la carta forno dai bordi e tagliare a cubetti con un coltello dopo averlo scaldato


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Spiced Lentil Stew per il Club del 27

Jemie Oliver non ha bisogno di grandi presentazioni. Con la sua bravura e simpatia è entrato nelle nostre cucine e ci ha regalato ricette vincenti, anche con pochi ingredienti e alta velocità. Per il Club del 27 questo mese ho scelto da One una ricetta a base di lenticchie rosse che è diventata il mio comfort food. Ne ho preparata una quantità bastante per almeno tre o quattro cene da sola, quando, rientrando in tarda sera dal lavoro non avrò voglia di stare ai fornelli e mi basterà scongelare. Ve la consiglio!

  • 500 g di un battuto di cipolle, carote e sedano
  • 8 cm di zenzero fresco
  • 8 spicchi d’aglio
  • 3 cucchiai di curry indiano
  • 2 cucchiai di chutney di mango
  • 1 kg di lenticchie rosse
  • 2×690 g di vasetti di conserva di pomodoro
  • 2×400 lattine di latte di cocco senza zuccheri aggiunti

In una pentola capiente, su fuoco medio, scaldate un cucchiaio di olio d’oliva e lasciate soffriggere il battuto. Dopo 10 minuti, mescolando regolarmente, pulite e grattugiate lo zenzero e ugualmente l’aglio. aggiungete il curry e soffriggete altri 5 minuti. Versate il chutney, le lenticchie, la passata e una uguale quantità d’acqua. Portate a bollore e cuocete per altri 40 minuti.

Alla fine aggiungete il latte di cocco e regolate di sale. Consumate al momento ma potrete congelare il resto.


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Pretzels and Beer Cheese per il Club del 27

La morsa del caldo afoso si fa ormai sentire da diverse settimane. Il favonio campeggia come un ospite indesiderato ma che non puoi mandar via. Ma niente e nessuno ferma la squadra del Club del 27, che oggi vi propone una selezione accurata di ricette da BIG DIPS.

Davanti ai Pretzel non ho saputo resistere, anche perché li trovo pure senza glutine.

Ma il dip al formaggio ho voluto realizzarlo con una birra con glutine, perché il mio piccolo celiaco di casa non lo gusta e non sa cosa si perde. Invece, quando crescerà e vorrà la birra, vi ricordo che ne esistono di diverse anche senza glutine. Ma ora andiamo a vedere come realizzare questo semplicissimo dip!

Ingredienti per tre porzioni

1 confezione di formaggio spalmabile a temperatura ambiente

2 spicchi d’aglio schiacciati

1 cucchiaino di aneto fresco

1 cucchiaino di prezzemolo fresco

1 cucchiaino di succo di limone fresco

1/2 cucchiaino di sale

75 ml di birra scura (Guinness, Corona o Plsener)

83 g di Cheddar grattugiato

83 g di Svizzero grattugiato

150 g di Pretzels (senza glutine li trovate a marchio Schar)

In una ciotola unisci il formaggio spalmabile, le erbette, il succo di limone, il sale, il pepe e la birra. Mescola con un frullatore finché non sarà tutto ben amalgamato. Trasferisci nelle ciotole per il servizio insieme a dei Pretzels sbriciolati.


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Turkish coffee ice cream

Se con un deca non si può andar via, come cantavano gli 883 negli anni ’90, lo si potrà fare dopo un gelato al caffè turco, garantisco.

Adoro la genialità della signora Henry e di tutte le furbamente dotate di ricettari in cui il concept è e sarà sempre la carta vincente per chiudere un pranzo, una cena, o qualsiasi altro evento degno di esser ricordato. In questo caso il concept è preso in prestito dalle strade di Istanbul, impregnate di odore di caffè al cardamomo, avvolgente quanto un abbraccio. Trasportarlo dentro un gelato è un attimo! E per questo autunno dai toni caldi, non c’è niente di meglio, tanto che partecipo al Redone di Novembre, l’ultimo di questo 2021, convinta di aver scoperto una ricetta di un furbo e di un buono da vendere. Ringrazio la squadra per la mia recente vittoria e da qui è tutto.

TURKISH COFFEE ICE CREAM, Menu Take me back to Istanbul

da How to eat a peach, Diana Henry

(traduzione di Stefania Orlando)

per circa mezzo litro di gelato


2 cucchiai di caffè espresso solubile

semi pestati o macinati provenienti da 10 bacche di cardamomo

300 ml di doppia panna da montare

175 di latte condensato zuccherato

  • Mescolare il caffè con due cucchiai di acqua bollente ed i semi macinati di cardamomo. Lasciare raffreddare.
  • A parte, montare la panna ed il latte condensato insieme, finché si otterrà un composto piuttosto sodo, quindi unire il caffè aromatizzato.
  • Versare il tutto in un contenitore, chiudere con un coperchio o con della pellicola e mettere in freezer.
    Non c’è bisogno di sbatterlo ogni tot numero di ore. Unica accortezza, diventando molto duro congelando, necessita di essere tirato fuori circa 20 minuti prima di quando si intende servirlo.

La ricetta è assolutamente PROMOSSA.


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BULZ per il Redone di Ottobre

Con un po’ di ritardo sui miei standard, ma ci sono anche questo mese per il Redone dello Starbooks, con una ricetta abbastanza calzante con l’autunno e con la prima voglia di tepore. Dite la verità! Avete aggiunto la copertina pesante alle vostre lenzuola? Ma bando alle ciance e andiamo subito in cucina, con queste “polpette” di polenta al formaggio e yogurt. La ricetta è tratta da Carpathia di Irina Georgescu, un libro davvero accattivante e che potrebbe finire tra i regali di questo Natale 2021.

BULZ

(traduzione a cura di Stefania Orlando)


per 6 persone

500ml di acqua
250 g di farina di mais
25 g di burro
un cucchiaino di sale
100 g di formaggio tipo Cheddar grattugiato
250 g di yogurt bianco naturale
150 g di formaggio stagionato di pecora o di capra grattugiato
250 g di pomodorini ciliegia
olio di oliva, per la cottura dei pomodorini
100 g di altro yogurt bianco naturale per servire

  • Portare l’acqua a bollore su fuoco alto quindi aggiungere la farina di mais, il burro ed il sale girando vigorosamente in modo che non si formano grumi.Abbassare il fuoco fino ad una fiamma media e continuare a cuocere, sempre mescolando, per circa 5 minuti in modo che la polenta risulti ben soda.
  • Spegnere il fuoco ed aggiungere immediatamente lo yogurt ed il Cheddar, mescolando bene, quindi versare la polenta su un vassoio coperto con carta forno livellandola con il mestolo.Farla raffreddare per 20 minuti.
  • Intanto foderare una teglia con carta forno ed accendere il forno a 200 gradi. Con le mani inumidite prelevare piccole porzioni di polenta da 50 g, appiattirle tra i palmi ed aggiungere un po’ di formaggio grattugiato al centro. Arrotolare quindi il tutto in una pallina.
  • Continuare fino ad esaurimento degli ingredienti e posizionare tutte le palline sulla teglia preparata.
    Infornare per 25-30 minuti o finchè colorite, croccanti e dorate.
  • Nel frattempo arrostire i pomodorini dopo averli conditi con sale e olio, usando una teglia separata, per 15-20 minuti.
    Servire i bulz ben caldi, appena usciti dal forno, accompagnandoli con i pomodorini ed una cucchiaiata di yogurt.

NOTE

La semplicità disarmante di questa ricetta è superata solo dalla sua bontà, ma la vera scoperta forse è data da quell’insalatina di pomodorini arrostiti che non deve assolutamente mancare per arricchire di gusto queste grosse polpette!

La ricetta è PROMOSSA


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Il mio “kabuli palaw” per il Club del 27

Settembre sta già per finire, ancora qualche bella giornata di sole per affrontare meglio l’autunno, che nel mio Salento tarda ad arrivare. Oggi vi propongo un piatto di riso pilaf con carote e uvetta, una ricetta speziata della cucina afghana.

Come ogni mese, per il Club del 27 ci è stato proposto un elenco di ricette da cui scegliere;questa volta sono tratte da “Parwana” di Durkhanai Ayubi, una giovane profuga che dopo aver lasciato il suo paese a causa della guerra del 1985, ha aperto il suo ristorante in Australia. Il libro è del 2019, gode di una buona critica e ha riscosso alcuni premi. A giudicare da questo piatto, mi sento di consigliarvelo, perché le ricette sono ben descritte e provengono dalla cucina della madre dell’autrice, Farida, perciò sono le ricette di casa, quelle che si tramandano ai propri figli e nipoti.

La scelta su questo libro non è stata casuale, visto il periodo storico che stiamo vivendo, in cui un’altra guerra vessa il popolo afghano, privandolo di ogni forma di libertà. Parwana vuol dire “farfalla”, un titolo ben augurante e oggi più che mai simbolico. Sono davvero contenta per la proposta del Club e soddisfatta della mia scelta.

Kabuli palaw – Pilaf di riso con carote e uvetta

Ingredienti

125 ml di olio di girasole

2 cipolle tritate

500 g di carne di agnello disossata grossolanamente (a molti non piace e consiglio una variante più delicata con tacchino)

600 g di riso basmati in ammollo (questa quantità potrebbe essere eccessiva)

cumino in polvere

cardamomo in polvere

Per il topping

500 ml di olio di girasole

2 carote grattugiate

170 g di uvetta sultanina

una manciata di mandorle tritate

una manciata di granella di pistacchi

2 cucchiai di zucchero

1 cucchiaino di cardamomo

  • Per preparare il riso, in una pentola a pressione versa l’olio e aggiungi la cipolla tritata, lasciando andare 5 minuti a fiamma alta. Aggiungi la carne, lasciandola rosolare altri 5 minuti, mescolando di tanto in tanto. Aggiungi 1 litro di acqua bollente e del sale, chiudi col coperchio e aumenta la pressione. Cuoci per circa 15 minuti, poi togli il coperchio lentamente, togli la carne dal tegame e mettila da parte. Usa il brodo successivamente per insaporire il riso.
  • Metti a bollire 2,5 litri d’acqua; nel frattempo cola il riso dall’ammollo e versalo nell’acqua che bolle, insieme a del sale. Fai cuocere per 6-8 minuti (o fino al raddoppio del volume del riso). A cottura ultimata, cola il riso e rimettilo in padella col brodo. Aggiungi il cumino, il cardamomo e del sale.
  • Usando il mestolo afgano (kafgeer) o un altro cucchiaio, mescola con delicatezza. Aggiungi la carne, rimetti il coperchio e continua la cottura a pressione fino al fischio; abbassa, poi, la temperatura e continua a cuocere per altri 20 minuti.
Topping
  • Scalda l’olio in una padella. Aggiungi le carote e friggi 4-5 minuti, poi toglile e mettile da parte; nello stesso olio aggiungi l’uvetta e friggi per circa 3 minuti. Togli l’uvetta e aggiungila nella ciotola delle carote, insieme alla frutta secca tritata, lo zucchero ed il cardamomo, mescolando con delicatezza.
  • Usando un piatto da portata, unisci il riso con il topping e servi subito.


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Honey cake (gluten free version) per il Redone di Giugno

Lo so.

“Sglutinare” è ormai un’operazione che eseguo di default, con risultati sempre migliori. Quando poi la ricetta di partenza è di per sé candidata all’effetto scarpa, perché rischia di essere immangiabile a prescindere, un buon risultato come questo regala ancora più soddisfazioni. Non solo “l’effetto scarpa” è stato superato, ma lo è anche a lungo termine, ossia il giorno dopo, quando tutti i dolci gluten free si trasformano naturalmente in una suola, tutti tranne questo.

Per questo motivo vi propongo, per il Redone di Giugno, la versione ben riuscita e senza glutine di un Lekach, ovvero un dolce tradizionale ebraico, nella fattispecie un Honey cake, da una ricetta di Niki Segnit tratta dal libro Lateral cooking.

HONEY CAKE, Lateral Cooking

(Traduzione di Biagio D’Angelo)

INGREDIENTI 
200 g di farina (Per me senza glutine)

½ cucchiaino di bicarbonato di sodio

2 cucchiaini di cannella in polvere

2 cucchiaini di mix di spezie (per me cardamomo, pepe, zenzero e chiodi di garofano)

½ cucchiaino di noce moscata grattugiata al momento

qualche pizzico di sale

100 ml di olio vegetale

100 ml di miele

100 ml di caffè freddo

100 g di zucchero semolato

100 g di soft brown sugar (zucchero semolato con aggiunta di melassa)*

1 uovo

Setacciare tutti gli ingredienti secchi (cioè farina, bicarbonato, cannella, il mix di spezie, la noce moscata e il sale) e mescolare il tutto.

Creare una fontana al centro degli ingredienti secchi e aggiungere gli ingredienti umidi (olio, miele, caffè, zucchero, soft brown sugar, uovo). 

Mescolare bene. Versare l’impasto in uno stampo da plum-cake da 900 grammi (le misure variano ma potrebbero essere 23 x 13 x 7 cm) e infornare in forno preriscaldato a 160 gradi per circa 45-55 minuti. 

Controllare dopo mezz’ora perché, nel caso la parte superiore sia troppo scura, sarà necessario porre un foglio di alluminio perché non bruci.

Far raffreddare per 15 minuti e poi sformare. 

NOTE

-Come ho scritto nell’introduzione, la versione gluten free di questo Lekach si mantiene umida al pari dell’originale, contrariamente a quanto succede per altri Lekach che invece sortiscono solitamente l’effetto “scarpa”, tanto da risultare secchi e a rischio soffocamento. E’ quanto ci racconta l’autrice a proposito di molti suoi amici ebrei che non amano questa tipologia di dolce per paura di soffocare. Invece no, non con questa ricetta, neppure nella mia umile versione gluten free.

-Unico problema, reperire il soft brown sugar, cioè quello con aggiunta di melassa. Come ho risolto? La melassa l’ho aggiunta io (un cucchiaio). Forse, così facendo ho ottenuto un retrogusto più marcato, ma gradevole. La sorpresa, tra le spezie utilizzate, è la funzione del pepe, che esalta soprattutto la noce moscata. Anche per questo motivo, non ho aggiunto zenzero. L’ingrediente che mi ha convinta a prepararlo è però il caffè, di cui vado matta e infatti non capisco perchè non si chiami coffee cake, ma è un dettaglio di cui facciamo volentieri a meno.

-Temperature e tempi, formidabili.

La ricetta è PROMOSSA


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Smoked salmon cucumber bites per il club del 27

“The outdoor table” offre una ricca raccolta di ricette pensate per momenti all’aria aperta, con la primavera che avanza e l’estate alle porte. Insieme al Club del 27, le abbiamo scelte e provate per voi. Passate da tutti i tesserati e troverete tantissime idee per i vostri pic-nic. Io ho scelto questi “bocconcini” di cetriolo guarniti con una spuma al salmone affumicato e bacon croccante. Gustosi e veloci, di sicuro effetto per le vostre scampagnate.

Smoked salmon cucumber bites

da “The outdoor table” di April Mckinney

Ingredienti

225 g di formaggio spalmabile

2 cucchiai di panna

2 cucchiai di succo di limone

115 g di ritagli di salmone affumicato

2 cucchiai di aneto (per me semi di finocchio)

2 cetrioli di media pezzatura

4 o 5 fette di bacon croccante

Unite il formaggio, la panna ed il succo di limone in una ciotola abbastanza capiente, aiutandovi con un frullino elettrico, fino a rendere il composto soffice. Aggiungete il salmone e l’aneto, continuando fino ad ottenere una colorazione rosea omogenea.

Affettate i cetrioli con uno spessore di circa un centimetro, anche meno. Guarnite ciascuna fetta con una cucchiaiata di spuma al salmone.

Aggiungete come finitura il bacon che avrete ripassato in padella, per ottenere la tipica croccantezza.

Tenete in fresco prima di servire.

Ph. credit Mai ESTEVE