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Avventure di una mamma blogger


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Oum Ali-Egyptian bread pudding per il Redone

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Da Baklava to Tarte Tatin di B. Laurence proviene questo Dolcino veloce veloce che ho realizzato con dei croissant senza glutine confezionati, alla ricerca di una ricetta che parlasse di Medio Oriente, e, come ultimamente mi succede, l’ho trovata nel repertorio dello Starbooks, precisamente qui. L’ho realizzata per il Redone di Ottobre.

Nel nome, un piccolo mistero. Anzi due. La mamma di Ali (oum Ali) chi è?…

Sul pudding “egiziano” possiamo anche parlare, o almeno supporre. Ignoro la posizione dell’autore sull’argomento, però è assolutamente plausibile l’accostamento della parola pudding con l’aggettivo egiziano. O almeno così pare…nel senso che il britannico pudding pare sia stato importato dagli antichi Romani ai tempi delle grandi conquiste, tanto che il famoso butellum di cui parla Apicio altro non è che un pudding in versione salata.

Da Giulio Cesare a Cleopatra è un attimo, vero? Insomma, questa è una mia supposizione, ma ad ogni modo questa ricetta ha il suo perché😉!

Per 6-8 persone:

4 croissants vuoti, vecchi di 2 giorni (per me senza glutine)
50 g di pistacchi
50 g di uva sultanina
50 g di mandorle a lamelle + altre per guarnire
50 g di gherigli di noci
50 g di noce di cocco grattugiata
150 g di zucchero semolato
1/2 cucchiaino di cannella
50 g di latte in polvere
750 ml di latte
250 ml di panna
1 cucchiaio di acqua di rose (oppure di estratto di vaniglia)Sciroppo di rose

6-8 stampi da ramequin

Preriscaldare il forno a 200 °C in modalità statica.
Rompere i croissants con le mani in grossi pezzi e distribuirli tra gli stampi da ramequin.
In una ciotola mettere tutta la frutta secca e mescolarla con le mani; distribuirla uniformemente tra glii stampi da ramequin e mescolare ognuno di essi, perché si distribuisca uniformemente.

Mettere zucchero, cannella e latte in polvere in una pentola e scaldarli su fiamma media. Aggiungere il latte, la panna e l’acqua di rose (o l’estratto di vaniglia) mescolando. Portare a bollore mescolando continuamente, poi versare negli stampi da ramequin.
Far riposare 10 minuti per permettere ai croissant di assorbire bene il composto, poi infornare per 15-20 minuti, finché la superficie non abbia assunto un bel colore dorato.
Servire tiepidi.

NOTE

Non ho il libro di Laurence perciò ho seguito il lavoro come ha fatto Mapi. I lievitati senza glutine, però, hanno bisogno di più liquidi, ma a sorpresa il risultato è stato eccellente. Ho usato lo sciroppo di rose, perché non avevo l’acqua di rose e credo che sia stato quello a legare meglio, essendo anche più denso.

La farina di cocco in alcuni stampi è rimasta tale, non è stata “assorbita”.

E’ un dolce veloce e sorprendente, allo stesso tempo.

Avevo degli stampi da pudding in alluminio molto piccoli e ne ho provato uno, oltre ai ramequin in ceramica. Sono riuscita a sformarlo comodamente per un impiattamento più elegante (foto sotto).

Ho servito con dei ciuffi di panna montata.

Piaciuto tantissimo a tutti.

PROMOSSO

nota 2

Per l’origine del “pudding” leggete l’articolo di Alessandra Gennaro pubblicato su “A Tavola” n. 8 Agosto 2016. E’ illuminante.

 

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Bavarese al kiwi giallo.

 

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Uso il Kiwi di rado, eppure non siamo allergici…perciò appena ne ho avuto la possibilità, l’ho fatto, ma ho usato quello giallo. Lo conoscete? E cos’altro sappiamo di questo frutto? Approfondiamo insieme. E’ originario della Cina, ma dal 1960 grazie alla Nuova Zelanda, iniziò ad essere esportato e studiato per una coltivazione mirata. Il nome “kiwi”, infatti, è recente e ricorda l’animale-simbolo di questo Paese. Nacque così una produzione commerciale di questo frutto nel sud della Francia, in Italia (!), Spagna e Russia.

Esistono numerose varietà di questa pianta rampicante, ma sono note con questo nome solo due tipi, Actinidia chinensis e deliciosa. Diverse sono poi le cultivar – Abbot,Allison, Bruno e Hayward, che è quella più diffusa.

La varietà chinensis però, a differenza della deliciosa, possiede una polpa di color giallo, buccia marrone e liscia. Consumato fresco apporta molta acqua, fibre solubili, potassio e vit C. E’ il frutto ideale in inverno, anche se dopo la raccolta può esser conservato per sei mesi.

Lo mangio poco, ma ho trovato il modo di consumarlo più spesso. Vi svelo come…

Bavarese di kiwi

Ingredienti

400 g di kiwi

250 ml di panna

75 g di zucchero

1 bicchierino di rum

100 g di latte

12 g di colla di pesce

1 kiwi per decorare

Sbucciare i kiwi, tagliarli a piccoli pezzi e metterli in un pentolino con lo zucchero e il rum. Cuocere per 10 minuti. Togliere dal fuoco e far intiepidire. Frullare e filtrare (così toglierete tutti i semini). A parte, ammollare la colla di pesce in acqua fredda per 5 minuti. Bollire il latte, spegnere  e aggiungervi la colla di pesce, strizzata. Mescolare per farla sciogliere.Nel tegame del latte versare il composto di kiwi già filtrato, mescolare e lasciar raffreddare. Montare la panna, unirla delicatamente al composto freddo. Inumidire gli stampi (io ho usato quelli da pudding), riempirli e metterli in frigo per almeno tre ore o tutta la notte. Sformare al momento di servire, decorando con delle fette di kiwi.

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Con questa ricetta pertecipo

al simpatico contest ospitato da Daniela

“The mystery basket”

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La cura di sé.

Mio Instagram dal Seminario sulla cura delle cicatrici

 

Potrà sembrare insolito questo post nel mio blog, dove solitamente vi propongo delle ricette…ma ogni tanto è bello anche parlare di altro,che poi,proprio altro non è. Siamo Corpo e Anima, perciò è giusto connettersi con sé stessi..mancano le occasioni, forse, e proprio per “crearne” una ho pensato di raccontarvi cosa ho organizzato lo scorso giovedì con la Naturopata Germana Ambrosini, che tempo fa avevo anche intervistato (se volete recuperare, leggete qui), e cioè un piccolo seminario divulgativo su come le cicatrici -e chi non ne ha- possono causare squilibri “energetici” nel nostro organismo, oppure essere di “ostacolo” per la buona riuscita di alcune terapie, o, ancora, provocare dolori articolari.

La nostra pelle è organizzata in diversi strati, e quando subisce una lesione,

il nostro organismo si attiva per riparare il danno,

che, se localizzato in profondità, lascerà una cicatrice più visibile,

arrecando dei danni a livello energetico (interferendo con i meridiani),

psicologico e neurologico, dal momento che la nostra pelle

è ancestralmente  legata al sistema nervoso,

per la comune derivazione dall’ectoderma.

E’ possibile trattare alcune cicatrici massaggiandone la sede

lungo i due principali flussi energetici Yin e Yang,

mediante l’utilizzo di Nature di Biolyt.

I risultati saranno visibili.

Ora spero di avervi incuriositi,

torno in Cucina.

Baci


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Garibaldi Biscuits

Ricetta tratta da: Delia Smith – Delia’s Cakes – Hodder & Stoughton
Questo libro, però non è in mio possesso. Ho fatto riferimento alla ricetta di La Gaia Celiaca,da lei realizzataper lo Starbooks di Novembre ’13 che ho trovato nel fornitissimo elenco di libri già testati. Mi ha colpita il nome di questi biscotti, che mi riporta a mia nonna paterna, classe 1910, per il semplice fatto che si chiamava Anita. La storia di questi biscotti invece è perfettamente descritta nel post che vi ho evidenziato, perciò vi rimando lì per rileggerla. Io sono emozionatissima, da tanto tempo volevo provare un REDONE…ed eccomi, finalmente. E se sbaglio, non importa!
 
Per 12 pezzi
110 g di farina auto-lievitante (io 40 preparato mix farine senza glutine , 20 g amido di mais (¶), 30 g di fecola di patate (¶), 15 g di farina di mais  + 5 g di lievito per dolci (¶))
25 g di burro ammorbidito (io 30 g)
25 g zucchero di canna fine (biologico per me)
2 cucchiai di latte (io 3)

50 g di uvetta(¶)
1 bianco d’uovo leggermente sbattuto
1 pizzico di sale
zucchero semolato (di canna per me) q.b.

Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) possono contenere tracce di glutine, perciò se la ricetta è destinata a persone celiache, come in questo caso,accertarsi controllando l’etichetta o il prontuario AIC, oppure contattando direttamente l’azienda produttrice.

Preriscaldare il forno in modalità statica a 200 °C.
Foderare la teglia con carta forno.

Mettere le farine, il sale e il burro in una ciotola e mescolare con la punta delle dita fino ad ottenere un briciolame fine. Aggiungere lo zucchero di canna, e quindi abbastanza latte da ottenere un impasto sodo che lasci pulita la ciotola.
Trasferire l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e stendere con il mattarello ottenendo un rettangolo 20 cm X 30 cm [io non ho usato righello]
Spargere sopra metà del rettangolo l’uvetta, ricoprire con l’altra metà di impasto e ristendere con il mattarello ad ottenere nuovamente un rettangolo 20 cm X 30 cm [per me all’incirca].
Rifilare i bordi ottenendo un rettangolo 18 cm X 28 cm, quindi ritagliare piccoli rettangoli 3 cm X 7 cm.
Metterli nella teglia da forno, spennellarli con un po’ di chiara d’uovo e spolverizzare con lo zucchero semolato.
Cuocere nel forno preriscaldato a 200° C a metà altezza per 12-15 minuti.

MIE OSSERVAZIONI:

La T del forno secondo me è troppo alta, perciò sarebbe meglio cuocere a 180°C per max 12 minuti.

Devo dire che chi mi ha preceduto, ha eseguito questa ricetta magistralmente e con tanto di  righello.

Io ho fatto il possibile, ma ho ottenuto una resa inferiore, anzi dimezzata, però se avessi lavorato di più la “sfoglia”, l’avrei spezzata ^.^

Comunque, i biscotti son piaciuti tantissimo.

Da ripetere, perciò RICETTA da PROMUOVERE.

Con questi biscotti partecipo al REDONE di Marzo


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Aspettando Babbo Natale, vi racconto il progetto di Mary per i nostri bimbi: Playground

“I playground, i nostri parchi giochi, che all’estero sono spesso originali, segnalati e ben tenuti, nel nostro bellissimo paese purtroppo sono spesso trascurati, anonimi, uguali gli uni agli altri e non ci sono informazioni sul loro posizionamento o dotazione.
Io credo il parco giochi possa rappresentare una buona soluzione sia per fare giocare il bambino quando è in viaggio con mamma e papà sia per dare l’opportunità al bambino di giocare e al tempo stesso allenare creatività, fisico, relazioni.. non c’è bisogno di trascorrere un’intera giornata a Gardaland o in un mini club, spesso la soluzione potrebbe essere dietro l’angolo.
Il mio blog vuole raccogliere informazioni al momento mancanti (descrizioni, immagini, opinioni..) riguardanti i parchi giochi che esistono in Italia, in ogni paese o città che sia.”

 

Queste sono le parole di Mary con cui mi ha presentato il suo progetto sui parchi per i nostri bambini. Vi propongo di partecipare attraverso il suo blog o comunque passate a vedere cosa c’è di bello…io presenterò un nuovo parco giochi a Lecce dal design ultra moderno,in  alternativa all’area giochi della Villa Comunale, situata in centro.

Qui vi lascio una fotina … invece per gli auguri di Natale c’è ancora tempo, anzi se state cercando idee per il menù natalizio, non abbiate fretta, vi suggerirò qualcosina tra qualche giorni!

Bacetti.

 


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Una Terra di Santi, un ingrediente prezioso e il mio primo MTC ….

Gli avvenimenti spesso si mescolano come gli ingredienti di ricette più o meno note … ma non posso farci nulla se decido sempre all’ultimo momento di partecipare  … come questa cosa seria del MTC e la sfida di Novembre che in realtà è la n. 34 … per me è la prima.

L’impressione è sempre la stessa, sentirsi una bambina tra giganti (giganti buoni s’intende, ma pur sempre troppo troppo più bravi di me)…

Consegna entro il 28 Novembre, appunto e se non mi do una mossa … arriva Natale.

Anzi, arrivano prima gli “ospiti” speciali, freschi freschi di Canonizzazione.

Una Premessa

Questo piccolo paesino del Salento dove vivo, appartiene a quella Terra d’Otranto dove cinque secoli fa arrivarono i Turchi (da cui il detto “Mamma, arrivano i Turchi”… che contestualizzando, spero non si offenderà nessuno)… e fu così che il  loro Pascià, dopo attenta interrogazione, diede ordine di passare a fil di spada chiunque avesse rifiutato la conversione.

Furono così decapitati in 813, tutti di sesso maschile e sopra i 15 anni, per la precisione.

Esistono documenti e resti ossei, ovvero reliquie, a testimonianza del fatto e dopo cinque secoli la Chiesa Cattolica ha riconosciuto il sacrificio di questi uomini, che avrebbero tranquillamente potuto salvar la pelle accontentando il Pascià. Ma a quale prezzo? Rinnegando la propria Fede. Dal 12 Maggio 2013 sono Santi, per chi crede.

Per chi non crede, rimane un fatto di cronaca nera dell’epoca.

Ad ogni modo, l’urna con le Reliquie è in visita per tutta la Diocesi (territorio di comunità che fanno riferimento alla Curia di Otranto) e il 28 Novembre passerà di qua e rimarrà tre giorni … beh, non vi nascondo che c’è aria di Festa, un Natale anticipato …

Immagine

…questa è Otranto oggi…Porta d’Oriente

Castagne & Salento

Sacro e profano, ogni tanto si incontrano anche nei  post di food … perché adesso è arrivato il momento di tirar fuori la ricetta … anche se le castagne qui nel Salento non si trovano, siamo appena a 100 mt sul livello del mare… credo che ne occorrano almeno 700 per i castagni, ma proprio per questo motivo sono nella nostra cucina tradizionale un ingrediente prezioso, difficilmente reperibile perché non lo abbiamo nell’orto e in passato erano molto utilizzate grazie al baratto … quanti artigiani partivano dal Salento con i loro manufatti e tornavano dalla Calabria o dalla Basilicata con i sacchetti di castagne…. Ma, in particolare l’attenzione vorrei puntarla su quelle essiccate e che ormai si trovano solo sui banchetti delle feste di paese e sono chiamate in dialetto “pastiddhe”.

La Ricetta che segue e la foto delle “pastiddhe” sono liberamente tratte

dal sito della Fondazione Terra d’Otranto

Per preparare la minestra di pastiddhre, mettetle a bagno almeno per una notte, dopodiché mondatele dai residui di “pellicina rossa” rimasti attaccati, e ponetele sul fuoco in una pignatta con sola acqua. Quando giungono ad ebollizione fate imbiondire in una padellina della cipolla tritata finemente in olio extravergine di oliva, in ragione di mezzo bicchiere d’olio per ogni chilo di castagne; quindi versate il soffritto ottenuto nella pignatta, aggiungete una manciatina di prezzemolo tritato, aggiustate di sale e lasciate insaporire a fuoco lento aggiungendo se necessario acqua calda, e comunque fino a quando, schiacciandole con una forchetta, cedono sfarinandosi. Servitele ben calde. (Contributo di M. Vaglio)

Così partecipo alla sfida n. 34 del MTChallenge di Novembre

“LE CASTAGNE”


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De l’Allemagne…tra sacro, profano & kartoffel

Niente paura,non sono Madame de Stael e nessun Bonaparte a censurarmi (spero)… solo ricordi che riaffiorano e siccome vi ho detto che i post parlano sempre un po’ di me,eccomi a “frugare” in un virtuale ufficio delle cose perdute (per citare un testo di Paoli) dove ritrovo foto di un viaggio di un anno e mezzo fa che mi ha portata in Germania per un week end diverso dal solito.

Infatti ero in pellegrinaggio nella regione tedesca della Renania, precisamente a Treviri, dove, nel meraviglioso Duomo in stile romanico, si conserva la Sacra Tunica, quella che, secondo il Vangelo, Gesù Nazareno indossò prima di esser crocefisso … quella tunica “senza cuciture” che, per questa sua fattura,  è divenuta simbolo di unità per chi crede.

Le foto non le ho scattate con cura (non che io sia brava in questo) ma con la distrazione che mi caratterizza, né sapevo che avrei messo su questo spazio, dedicato principalmente al food

Ho un bel ricordo di quel viaggio, ha segnato un grandissimo cambiamento nella mia vita…si, un bel fiocco azzurro 🙂

Per la Chiesa Tedesca è stato un evento di grossa portata,perché la reliquia della Sacra Tunica viene esposta raramente per la visita dei fedeli, che devono accontentarsi di far visita presso l’altare del Duomo dove generalmente è riposta.

Credo che l’ultima occasione sia stata tredici anni fa o giù di lì.

Vi ho raccontato un’altra “avventura” e con questo post vi presento anche la nuova veste grafica del blog, con pubblici ringraziamenti a Mara di Home Shabby Home …grazie per la pazienza, la cura dei particolari e i buoni suggerimenti!

Alla prossima.


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HIDDEN KITCHEN OVVERO INDOVINA CHI PREPARA LA CENA

Oggi dedico questo post alla “cucina nascosta” anche se ormai credo sappiate tutti cosa sia … arriva da oltre Oceano e ha preso piede anche in Italia, in alcune Città, il condividere la tavola, per una cena, con persone mai viste prima, gustando menù spesso esotici come quelli di Elle Cuisine, che propongono la cucina Thailandese nelle loro cene evento, tra il Nord e il Sud della nostra Penisola.

Come! Non lo sapevate?

Allora, per tenervi informati, basterà iscrivervi alla loro mailing list e segnarvi le date in agenda. Mi raccomando: puntualità e serietà sono il galateo degli ospiti di tutte le cucine nascoste!

E buon appetito!

[by Elle]


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Le (mie) Olimpiadi del Gusto!

Lo avevo promesso a me stessa e così l'”avventura” numero uno come invitata speciale è compiuta!

Scommetto che non vedete l’ora di sapere come  è andata.

Allora devo risparmiarvi tutta la mattinata, dall’alba fino alle 9.30 di questa mattina, col bimbo che aveva deciso

di non voler andare a scuola (dell’infanzia), ma si può?

Ma non giocano lì i bimbi? Non si divertono?

Va bene.

Ve lo risparmio, ma sappiate che la vita da mamma-blogger (e tanto altro) è davvero dura.

Ad ogni modo ce l’ho fatta! Alle 10:00 in punto ero lì ad aspettare l’apertura del cancello della Manifestazione,

che, vi rassicuro, termina domani, perciò, se volete, siete ancora in tempo a fare un salto.

A Lecce in Piazza Palio c’è davvero posto per tutti.

Intanto, gustatevi queste photos of mine che ho pensato di raccogliere, raggruppandole per stand.

Non sono esaustive, lo ammetto!

Ma il campanello della scuola per me suona alle 11,30 perciò…non ho potuto fare di più.

Iniziamo con dei maestri dell’Armonia a tavola che son riusciti a fare con le loro porcellane dei loghi (secondo me) stupendi:

Invece, per gli amanti di Tè e Tisane, come la sottoscritta, c’era davvero di tutto. Qui solo un dettaglio, spero stuzzicante:

Ospiti di eccezione per i Forum e i Contest!

L’Associazione Pasticcieri Salentini e la presenza del maestro Leonardo di Carlo.

Oggi era in corso un Forum di pasticceria sulle tecniche base per eseguire impasti friabili

e poi erano in corso i preparativi per il Contest  di domani

Il surrealismo di Dalì“:

Una dolcissima scoperta: natfood

che, tra le altre cose, ha anche una nuovissima linea gluten-free (tema che ormai mi appassiona!):

Siamo giunti alla fine di questo reportage!

Spero che vi sia piaciuto,

a me ha divertito tanto tanto.

E’ stata una bellissima mattinata,

Ho ritrovato amiche che non rivedevo da tempo!

Dulcis in fundo, non posso non presentarvi la mascotte della Fiera:

Ciao e alla prossima “avventura”!!!


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Piccoli gesti di solidarietà con ANT

Son tempi difficili

ma un pensiero per gli altri

farà stare bene anche noi.

Basta davvero poco.

Scegliamo cosa dare.

Io stamattina ho fatto così:

avevo messo via degli abiti (quasi nuovi)

e degli oggetti (soprammobili) che non usavo più,

ho fatto dei pacchi

e sono andata in città.

Dove?

In un posticino piccolo e accogliente.

Si chiama cANTuccio

e si occupa di raccogliere quello che abbiamo

da offrire per devolvere i proventi

finalizzati ad assistere  gratuitamente

a domicilio

i malati oncologici.

Puoi farlo anche tu,

scegliendo ANT

e il cANTuccio più vicino a te.

Si può donare anche solo un po’ di tempo,

e qualcuno ti dirà anche:

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