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Avventure di una mamma blogger


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Non le solite polpette

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Le ricette di polpette si sprecano. Spesso nelle polpette ci mettiamo ingredienti in avanzo, da consumare. Se invece mettessimo, tra gli altri, un ingrediente insolito, per ravvivare una monotonia del gusto cui talvolta siamo assuefatti?

Nascono così le polpette di oggi, con un ingrediente, la marmellata di albicocche, che vi stupirà piacevolmente. Le albicocche, quest’anno, ci hanno regalato soddisfazione con una produzione sufficiente, a dispetto del meno generoso gelso, chissà perché!

Non è originalissima, in quanto a ricetta.

Avevo già provato qualcosa del genere con un altro tipo di marmellata. L’originalità sta nel fatto che queste polpette non sono le solite, queste polpette sono le mie, e, volendo fare un Viaggio nei Sapori, le ho preparate per il Contest dell’AssociazioneItaliana Foodblogger.

Per non sbagliare abbinamenti, ho utilizzato un tool offerto dal web, il foodpairing. Selezionando i vostri ingredienti, questo tool vi darà un’anteprima sul loro match aromatico, cioè su quanto stanno bene insieme, su quanto si fondono i loro aromi.

Può sembrare innaturale, invece le combinazioni di gusto, come quelle caratteriali, tra persone, esistono per davvero!

Non vi resta che leggere la ricetta e, poi, provare per credere!

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Ingredienti

  • 250 g di trito di vitello
  • 75 g di marmellata di albicocche
  • 1 uovo
  • pane raffermo qb
  • 1 cucchiaino di tè matcha
  • 1 spicchio d’aglio ben tritato
  • sale qb
  • cannella in polvere ql
  • pepe nero macinato al momento

 

  1. In una ciotola capiente, disponete il trito di vitello. Aggiungete gli altri ingredienti a partire dall’uovo leggermente battuto, ed il sale.
  2. Aggiungete aglio, cannella e pepe. Successivamente aggiungete la marmellata e lavorate bene.
  3. A parte preparate un infuso di tè matcha. Il rituale prevede l’utilizzo di un frustino di bambù, il chasen, con cui mescolare la polvere di tè e l’acqua scaldata a circa 65°C.
  4. Una volta preparato il tè, che regalerà un po’ di note terrose, ammollateci dentro il pane raffermo. Toglietelo dopo pochi minuti, strizzatelo ed aggiungetelo nel composto di carne e marmellata. La quantità dipenderà molto dalla consistenza che vorrete raggiungere. Ne occorrerà non più di 50 g.
  5. In ultimo, la parte più divertente. Formate le polpette e predisponete per la frittura.
  6. Servite molto calde.


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Piccoli crescioni con marmellata di albicocche e pensieri tra le giunchiglie.

 

 Non ne ho un chiaro ricordo, ma guardando il mio bimbo che si diverte a seguire i buffi contorni delle nuvole, son certa di aver giocato anch’io così da piccola. Quando si diventa adulti, ahimè, non si gioca più. La dimensione ludica appartiene ai bimbi e, contente o no, alle mamme. Io sono contenta, grazie a lui, di poter tornare spesso bambina, ma non guardo più le nuvole, a meno che non sia costretta a farlo dalla sua insistenza infinita.

Aspetto tutto l’anno la fioritura delle mie giunchiglie, sono le mie “nuvole” da grande, e se tardano a schiudersi, come quest’anno, inizio a preoccuparmi, perché le loro infiorescenze bianche e affollate danno libero sfogo ai miei pensieri, e mentre le guardo, seguendone i contorni dolci e candidi, i miei pensieri, uno ad uno, si “srotolano” come il lungo filo di un aggrovigliato gomitolo.

Stamattina non ho resistito, dopo aver tirato fuori dal frigo un impasto con cui preparar la colazione, sono scesa in giardino e ne ho recisa una, per tenerla in casa e poterla guardare tutto il giorno.

Ops, l’impasto del crescione è lì che aspetta…vado a cuocere e vi svelo come (e perché) stamattina si inizia così!!!

Sempre di gioco si tratta, o almeno voglio prenderla così la sfida mensile del MTChallenge la vincitrice di Maggio è Tiziana del Blog L’ombelico di Venere che ci propone la piadina romagnola ma declinata in versione dolce ovvero  mini crescioni che ho farcito con una marmellata di albicocche -o quel che resta- avendola preparata quasi un mese fa 😉

La ricetta dunque è gentilmente offerta da Tiziana ed ecco la mia versione che però è senza glutine per via del bimbo, e senza strutto, ahimè, causa ipercolesterolemia, ma credetemi, buona uguale!!

 

 

 Ingredienti per i crescioni

500 g di farina 00*  deglutinata Coop
125 g di acqua
125 g di latte parzialmente scremato fresco
100 g di strutto 80 g olio evo Km0
15 g di lievito per torte salate** per dolci vanigliato
10 g di sale fine
1 pizzico di bicarbonato di sodio
Ingredienti e procedura per la marmellata

800 g di albicocche già pulite

600 g di zucchero bianco semolato

Passare le albicocche al passatutto. Trasferire la purea così ottenuta in una pentola alta di acciaio, aggiungere lo zucchero e mescolare su fuoco basso con un cucchiaio di legno. Ripetere spesso l’operazione per evitare che si attacchi al tegame.

Quando il composto cambia consistenza e il suo colore acquista trasparenza si può togliere dal fuoco. Occorreranno dai 30 ai 45 minuti. Preparare dei vasetti, almeno tre da 330 g cad. Riempirli quando il composto è ancora caldo, tappare bene e capovolgere. Coprire i vasetti con un canovaccio e lasciar raffreddare a T ambiente per diverse ore.

Procedimento per i crescioni di Tiziana
[Ho eseguito manualmente tutte le operazioni, non mi piace usare l’impastatrice, resistendo alle baby intrusioni in cucina del mio assistente treenne…ma ci son riuscita. Riporto con copia/incolla dal blog di Tiziana le parti che interessano la mia versione, ma rimando al suo blog per l’intera ricetta, che è una variante della piadina romagnola, mai eseguita prima dalla sottoscritta!!]

Fate scaldare al microonde il latte e l’acqua per pochi secondi in modo che siano tiepidi. (…) Su di un tagliere disponete la farina e fate un buco al centro con la mano. All’interno mettete lo strutto a pezzetti l’olio con il lievito, il bicarbonato e il sale, schiacciatelo con la forchetta per ammorbidirlo, aggiungete l’acqua e il latte. La consistenza inizialmente potrebbe essere un pochino appiccicosa e la pasta si attaccherà al tagliere ma impastando per una decina di minuti, cambierà staccandosi e diventando molto morbida e liscia. Se il liquido è troppo poco si sfalda e risulta un po’ dura. Mettete l’impasto in una ciotola e coprite con la pellicola per alimenti. Lasciate riposare 48 ore al fresco, massimo 20°C, se fosse più caldo potete lasciare riposare la pasta in frigorifero e metterla a temperatura ambiente 2 ore prima dell’uso. 

Se volete preparare i mini crescioni dividete l’impasto iniziale in 24 palline da circa 35 grammi, lasciateli riposare almeno mezz’ora. Disponete ogni pallina sul tagliere appena infarinato, schiacciatele con le dita e stendetela con il mattarello un po’ più sottile rispetto alla piadina perché se fosse troppo grossa non cuocerebbe bene all’interno e nei bordi. Su una metà disponete due cucchiaini di confettura lasciando un pochino di bordo esterno vuoto. Chiudete i crescioni rovesciando la parte di pasta senza ripieno sull’altra, sigillate il bordo prima con la punta delle dita poi con i rebbi di una forchetta facendo attenzione a non forare il crescione. Questo passaggio è molto importante perché è molto facile che in cottura il crescione si apra facendo uscire il ripieno, specialmente se è un pochino liquido come avviene per la salsa di pomodoro o alcune confetture. Io solitamente non piego perfettamente il crescione a metà in modo da poter rigirare un po’ il bordo su se stesso e procedo poi con la chiusura con la forchetta. In questo modo rimane un pochino più “sigillato”. Cuocete da entrambi i lati, quando girate i crescioni la parte del bordo non toccherà la teglia perché, mentre la prima parte cotta si sarà appiattita, l’altra sarà gonfia, spingete quindi con una paletta in bordo facendogli toccare la teglia, in questo modo si cuocerà. A fine cottura mettete i crescioni in piedi in modo che si cuocia anche la parte della piega.

Polverizzate con zucchero a velo e buona colazione!

Con questa versione di “piadina”

gioco all’MTChallenge di Giugno

perché è un divertimento sano!


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Tempo di albicocche. Gelatina bruna e marmellata.

Sapete quale potrebbe essere un vero incubo per un foodblogger?

Ve lo dico io, dover lucidare un Babà e non avere la gelatina (in foto con la rafia gialla) di albicocche a portata di mano!

Perciò, meglio prepararla con un giorno di anticipo. E poi,con quel che resta, prepariamo anche la marmellata per la colazione (nella foto più grande).

Per la gelatina bruna occorre un po’ di succo di albicocche. Dovendo fare anche la marmellata io ho utilizzato per il succo solo una minima parte di purea di albicocche, che è la prima operazione da fare.

Ingredienti per la gelatina “bruna”

0,8 l di acqua naturale (per la gelatina) + acqua per ammollo

200 g di zucchero organico del Perù (per la gelatina,”bruna” appunto)

scorza di mezzo limone  non trattato

12 g di colla di pesce

2 cucchiai di purea* di albicocche

una garza inumidita

In una ciotola piena d’acqua far riposare i fogli di gelatina per dieci minuti. In una pentola su fuoco basso unire acqua e zucchero, mescolando con un cucchiaio di legno, e aggiungere  una scorza di 1/2 limone. Strizzare la gelatina, aggiungerla alla pentola; pulire delle albicocche (io farò la marmellata, ne ho pulite  800 g)*, passarle al passatutto. Inumidire una garza ben pulita e utilizzarla per ricavare il succo di due cucchiai di purea di albicocche. Aggiungere il succo di albicocche alla miscela.

Raggiunto il bollore, cuocere per altri quindici minuti. Far raffreddare cinque minuti, filtrare e riempire i vasetti.

Capovolgerli finché non si saranno raffreddati del tutto e riporre in frigo. Occorreranno almeno dodici ore prima che questa gelatina si rapprenda.Ottima per lucidare un babà, ma anche a colazione.

 

Ingredienti  per la marmellata:

800 g di albicocche già pulite

600 g di zucchero bianco semolato

Passare le albicocche al passatutto. Trasferire la purea così ottenuta in una pentola alta di acciaio, aggiungere lo zucchero e mescolare su fuoco basso con un cucchiaio di legno. Ripetere spesso l’operazione per evitare che si attacchi al tegame.

Quando il composto cambia consistenza e il suo colore acquista trasparenza si può togliere dal fuoco. Occorreranno dai 30 ai 45 minuti. Preparare dei vasetti, almeno tre da 330 g cad. Riempirli quando il composto è ancora caldo, tappare bene e capovolgere. Coprire i vasetti con un canovaccio e lasciar raffreddare a T ambiente per diverse ore.

Entrambe le preparazioni sono prive di glutine.