
In assoluto il pesce è l’alimento che amo di più, ma lo preparo di rado per quella cattiva abitudine di accontentare solo i gusti altrui.
Da oggi ho deciso di concedermi il lusso del pensare un po’ di più a me stessa e inizio da queste triglie allo zafferano.
L’occasione mi si è presentata con l’iniziativa lanciata ai Soci Aifb e che propone la preparazione di un piatto a base di pesce, che contenga almeno uno degli ingredienti elencati di seguito: zafferano, anice, cetriolo, aneto, prezzemolo, foglie di coriandolo, avocado, piselli, peperoni o peperoncino piccante.
Ho scelto lo zafferano, la spezia del buonumore, per profumare questo brodo che bagna ed insaporisce le triglie, marinate e fritte velocemente.
La triglia, a sua volta, l’ho scelta perché è stato il primo pesce che mi è venuto in mente, forse per colpa del detto “far l’occhio di triglia“, che è uno sguardo sognante, da innamorati …un po’ come gli occhi indimenticabili di Betty Devis…la ricordate? E la canzone che l’ha resa immortale, cantata da Kim Carnes? Io amo quella canzone, mi mette di buonumore, come lo zafferano, come le triglie.

Triglie allo zafferano
250 g di filetti di triglie
1 scalogno
1 patata
500 ml di brodo vegetale
pisstilli di zafferano
succo di limone
olio d’oliva
pepe
Peperoncino (facoltativo)
- Con il succo di limone, l’olio ed il pepe preparate una marinatura e immergete i filetti di triglia. Coprite con della carta pellicola e lasciate riposare anche fino a tre ore (almeno una). Intanto preparate un brodo vegetale arricchito di patate, scalogno e qualche pistillo di zafferano.
- Trascorso il tempo della marinatura, scaldate una padella per friggere con un cucchiaio d’olio di semi e adagiate i filetti dal lato della pelle per appena un minuto. Rigirateli e fate cuocere il tempo necessario (due o tre minuti saranno sufficienti).
- Servite i filetti sopra le patate e lo scalogno, bagnati nel brodo.