La cucina Orientale ha sempre esercitato su di me un grande fascino al punto che appena sono state proposte le ricette di Gennaio, nel nostro Club del 27,non ho avuto dubbi e ho scelto questa ad occhi chiusi!Vi basterà avere a disposizione delle zucche adatte ad essere ripiene, la varietà migliore è quella “acorn” ma tutto sommato servirà solo da contenitore per cuocere la carne, di agnello o vitello, secondo il vostro gusto.
2 zucche tagliate a metà per la lunghezza e svuotate
3 cucchiai d’olio d’oliva
sale Kosher
pepe macinato al momento
655 g di carne macinata di agnello o vitello
1 limone e mezzo (zeste)
1/2 cipolla gialla
3 spicchi d’aglio grattugiati
3 cucchiai di prezzemolo tritato
3 cucchiai di menta fresca e altre foglioline per guarnire
1 cucchiaio di cumino in polvere
1 cucchiaio di coriandolo in polvere
una punta di cucchiaino di cannella in polvere
185 g di yogurt bianco da latte intero
1 cucchiaio e mezzo di succo di limone spremuto al momento
30 g di chicchi di melagrana (per me melassa di melagrana)
Preriscaldate il forno a 200°C. Foderate il vostro vassoio con carta da forno.
Posizionate le vostre mezze zucche con la concavità rivolta verso l’alto, nel vassoio foderato. Ungetele sia all’interno che all’esterno con 2 cucchiai di olio e condite le cavità con sale e pepe. Cuocetele per mezz’ora fino ad ottenere un colore dorato ed una tenera consistenza.
In una ciotola, mescolate la carne trita, le zeste di limone, cipolla, aglio, prezzemolo, menta e le altre spezie in polvere (cumino, coriandolo e cannella), con l’olio avanzato.
A parte, in un’altra ciotolina, unite il succo di limone e parte della menta avanzata. Regolate di sale e pepe. Aggiungete la salsa allo yogurt sul ripieno,insieme a dei chicchi o melassa di melagrana, qualche fogliolina di menta fresca e servite.
Per concludere in bellezza il 2018 ho voluto provare a realizzare questi sorprendenti appetizer al blue cheese e polentine. I datteri regalano quel twist di dolcezza necessario a bilanciare la sapidità degli ingredienti principali.
Prima di lasciarvi la ricetta, vi ricordo che insieme al resto del Club del 27, troverete un’infinita carrellata di appetizer dolci e salati con cui sbalordire gli ospiti la sera di Capodanno! Vi lascio anche i miei più veri AUGURI per le festività ed il nuovo anno che sta per iniziare!
Ricetta di Jane Hornby
6-8 persone
Ingredienti
8 fettine sottili di pancetta tagliate in due
10 g di olio d’oliva e un altro po’ per condire
500 ml di brodo vegetale
100 g di polenta istantanea
1 cucchiaino di rosmarino in polvere
25 g di Parmigiano (facoltativo)
120 g di blue cheese tipo gorgonzola
8 grandi datteri di Medjiool denocciolati e tagliati a metà per la lunghezza
qualche manciata di foglioline di spinaci (ne occorrono circa 32)
melassa di melagrana* per servire
Preriscaldate il forno a 180°C. Su una teglia da forno, ripiegate le fettine di pancetta attorno a della carta da forno, appoggiatele sul fondo e ricopritele con una seconda teglia (per evitare che si arriccino in cottura). Fate cuocere per 10-15′ finché la parte grassa sarà croccante e dorata. Fate assorbire il grasso in eccesso con un foglio di carta da cucina. La pancetta può esser cotta con un giorno di anticipo e poi tenuta in frigo. Scaldatela prima di servire.
Ungete con olio una teglia rotonda con diametro 20 cm. Fate bollire il brodo in una pentola, successivamente versate la polenta e cuocete 5′, mescolando fino alla consistenza giusta. Aggiungete l’olio, il rosmarino ed il Parmigiano, se piace, e regolate di sale. Livellate la polenta sulla teglia rotonda e conservate in frigo per almeno un’ora. Quando sarà il momento di mangiare, scaldate una pentola antiaderente. Affettate la polenta in sedici cunei o langhe, condite con dell’olio e cuocete 4′ per lato. Trasferite su un vassoio. La polenta può essere preparata con un giorno di anticipo e poi riscaldata.
Nel frattempo, con la punta di un coltello, farcite i datteri con il blue cheese. In ciascun dattero farcito(metà) infilate uno stick da cocktail, poi aggiungete unpezzo di pancetta, due foglioline di spinaci e una polentina. Per servire, condite con della melassa di melagrana.
*se non avete tempo per acquistare una melassa di melagrana pronta, ecco dove guardare per la ricetta.
La sentite l’atmosfera del Natale? Noi del Club del 27 indubbiamente si! E abbiamo pensato di metterci al lavoro con anticipo e proporvi delle idee per il vostro Calendario dell’Avvento. Siete pronti? Questa ricetta va preparata con due settimane di anticipo, perciò avrete tutto il tempo che vi occorre. Lo sciroppo che vi propongo si presta come base di diversi cocktails ad esempio al posto del cassis (una varietà di ribes) in un kir royale oppure per aggiungerlo su dei golosi pancakes,togliendo il gin se preferite. Fornitevi di bottigliette molto piccole, da 30 o 50 ml e realizzate da voi le etichette con tutte le istruzioni per l’uso, spazio alla fantasia…
Se poi avete voglia di spendere di più,unite al contenuto del pacchetto lo champagne per un kit da kir royale da regalare a Natale, ma l’idea di oggi è quella di realizzare la sesta sorpresa del calendario, appunto.
Ingredienti
800 g di mirtilli surgelati
150 g di zucchero a velo
succo di 1 e 1/2 limoni
500 ml di acqua tonica
10 bacche di ginepro, schiacciate
6-7 tbsp di gin
Unite mirtilli, zucchero a velo e succo di limone in una padella antiaderente su fiamma media e lasciate cuocere il composto finché non sarà ben amalgamato. Filtrate il composto ottenuto, premendo con l’aiuto di un cucchiaio. Pulite la padella da eventuali residui e poi riempitela nuovamente del composto filtrato e aggiungendo l’acqua tonica e le bacche di ginepro.
Fate ridurre la purea per circa 15-20 minuti, su fiamma dolce, mescolando di tanto in tanto, fino ad ottenere una consistenza sciropposa. Aggiungete il gin e continuate a mescolare.
Lasciate raffreddare bene prima di imbottigliare in contenitori sterilizzati.
Il mio pane, purtroppo, essendo gluten free, non poteva essere a base di segale, ma non mi sono data per vinta. Ho messo a punto una ricettina per ottenere un pane “nero” altrettanto gustoso, ed eccola qua:
Pane nero al cardamomo
150 g di farina di grano saraceno
150 g di farina senza glutine per pane
175 ml acqua tiepida
6 g di lievito di birra in polvere
1 cucchiaino di zucchero di canna
un pizzico di sale
8 g di cardamomo in polvere
1 cucchiaino di olio d’oliva
[Gli impasti senza glutine non amano le lunghe lievitazioni, perciò potrete procedere ad infornare immediatamente dopo averli impastati.]
Unite gli ingredienti secchi, e versate il lievito e lo zucchero in acqua tiepida (mai eccedere nella quantità di acqua utilizzata). Se avete una impastatrice, azionatela per pochi minuti e sicuramente meno di dieci. Utilizzate poi dei guanti in lattice per manipolare l’impasto così ottenuto, conferendo la forma desiderata. Io ho messo il mio panetto in uno stampo da plumcake, ma ho ottenuto una cottura disomogenea. Infornando a fuoco forno freddo, senza preriscaldare, sarà sufficiente la placca del forno, ben foderata. (scegliete la modalità anche in base al vostro forno). Prima di procedere vi lascio qui un’alternativa alla mia ricetta, la troverete qui.
PASTA DI FICHI da Open Sandwichesdi Trine Hahnemann (trad. a cura di Claudia Primavera)
250 g fichi secchi
200 g datteri denocciolati
2 cucchiai di cocco essiccato non zuccherato
Procedimento:
Tagliate ogni fico in quattro parti, mettetelo in una ciotola e versatevi sopra acqua bollente fino a coprirli.
Lasciate riposare per 30 minuti quindi scolate bene.
Mettete i fichi e i datteri denocciolati in un robot da cucina e frullateli bene fino ad ottenere una pasta uniforme.
Formate con la pasta una salsiccia di circa 5 cm di diametro.
Mettete la noce di cocco su un piatto, rotolate il rotolo di pasta di fico sul piatto fino a che non sia tutto ricoperto con la noce di cocco, quindi avvolgerlo in un foglio di carta forno e lasciarlo riposare in frigo tutta la notte.
Tagliate la pasta di fico a fette e metteteli sulla superficie dei vostri open sandwiches.
Non perdere nessuna delle spine che trovi nel cammino,
con una di esse puoi salvare un’anima.
Teresa di Lisieux
La mia personalissima rubrica di Mistica nel piatto tarda a partire, però questo mese con gli amici di MTChallenge abbiamo anticipato di qualche giorno l’uscita del Club del 27 per sorprendervi con una pioggia di petali di rose.
Infatti non sarà un libro a farci compagnia, ma una rosa di ricette alle rose, e scusate il gioco di parole. Io sono rimasta affascinata da questi cupcakes che vi ripropongo nella loro apparente semplicità. Mi hanno dato qualche problema, ma gli ho ripetuti volentieri e penso che diventeranno ricetta di famiglia, perché son piaciuti a tutti. La versione originale è di Urvashi Roe, io ho liberamente interpretato i suoi cupcakes con una farina autolievitante ma senza glutine.
Una dolcissima bontà, e anche se ci ho messo del colorante e tanto zucchero, cosa che di solito preferisco evitare, vi dirò che è stata un’eccezione da provare almeno una volta nella vita!
Come vi dicevo, questo mese vi sorprenderemo con tante ricette alle rose, e per Maggio, non poteva esserci scelta migliore. Andate qui e le troverete tutte.
Mini rose cupcakes
Ingredienti per 24 cupcakes
2 uova grandi
3 cucchiaini di acqua di rose, o 4 per un sapore più forte
115 g di zucchero grezzo
115 g di burro, ammorbidito
115 g di farina autolievitante (per me senza glutine)
Ingredienti per icing
250 g di zucchero a velo, setacciato
80 g di burro ammorbidito
un cucchiaio di latte a temperatura ambiente
un cucchiaio di acqua di rose a temperatura ambiente
colorante rosa per alimenti
zuccherini per decorare
Preriscaldare il forno a 180°C. Allineare e mettere da parte i pirottini.
Battere dolcemente le uova con l’acqua di rose in un contenitore capiente e aggiungervi lo zucchero.
Mescolare il tutto con un frullatore fino ad ottenere un impasto leggero e schiumoso. Aggiungere il burro ammorbidito un po’ alla volta continuando a mescolare.
Una volta incorporato il burro, aggiungere la farina ed incorporarla delicatamente fino a quando non diventerà un impasto omogeneo.
Suddividere l’impasto in 24 pirottini (con metà dose io ho riempito 14 pirottini da 4 cm per metà) e cuocere per almeno 15 minuti,finché non saranno dorati. Sfornarli e lasciarli raffreddare del tutto.
Mentre ancora sono nel forno, mettere tutti gli ingredienti per la cremina in una terrina alta e capiente, mescolando fino a quando non risulterà un composto soffice e omogeneo.
Ripartire l’icing con una siringa e decorare con gli zuccherini.
POTLUCKS RECIPE non è uno sciogli lingua, ma una goduriosa raccolta di ricette nate per quelle occasioni in cui <<sei invitato ma porta qualcosa anche tu>> e chi di voi non ha mai ricevuto di simili inviti non è di questo mondo. Per quanto mi riguarda non solo mi capita, ma spesso devo arrovellarmi il cervello e trovare qualcosa di “originale-buono-gustoso-glutenfree-veloce” che solo a dirlo passa la voglia..e invece no. Questa ricetta è stata amore a prima vista, una caduta da cavallo alla San Paolo….
Insomma, fatti e mangiati. Volete provare anche voi? E se gli antipasti non sono ciò che cercavate, prego accomodatevi sulla pagina del Club del 27perché vi attendono una carrellata di ricette tratte tutte da questo libro di Miss Ali Rosen, per tutti i gusti, le esigenze e con annessi consigli sul trasporto.
Questo fantastico banner è opera della mitica Mai Esteve del blog Il colore della curcuma
SALMON CUCUMBERS
Ingredienti per 15/20 dischetti di cetriolo
1 cucchiaio di olio d’oliva
2 cucchiai di scalogno affettato
225 g di filetto di salmone fresco
1 cetriolo Inglese grande (per me un carosello pugliese)
Sale ql
60 ml di maionese
1 ml di salsa piccante (suggerita Frank’s RedHot)
30 g di capperi
ciuffi di erba cipollina tritata per guarnire
Pepe nero fresco per insaporire
Scaldare una padella a fuoco vivace. Aggiungere l’olio d’oliva e lo scalogno e cuocere 3 minuti. Spostare lo scalogno su un lato e aggiungere il salmone e cuocere 4 minuti. Rivoltare e cuocere almeno altri 2 minuti, ma non più di 4, dipende dallo spessore del salmone e dal vostro gusto. Rimuovere dal fuoco e far raffreddare.
Tagliare dei dischetti di cetriolo alti meno di 1 cm: devono essere spessi abbastanza da reggere il ripieno sopra, ma non troppo spessi tanto da prevalere. In una ciotola mescolare il sale con la maionese, la salsina piccante, e i capperi. Schiacciare il salmone in piccoli pezzi e versarli nella ciotola. Mescolare bene. Spalmare il composto al salmone sul dischetto di cetriolo, decorando con erba cipollina e pepe.
Come portarli
Si possono conservare in frigo su un vassoio (e poi in un sacchetto di plastica per non farli rinsecchire)se preparati in anticipo, ma la soluzione migliore è quella di assemblarli sul posto, a patto di esser sicuri di avere tempo e spazio per farlo, a vostra disposizione.
Mio figlio da grande potrebbe diventare un “naso”, ed inventerebbe certamente profumi che a Marsiglia gli invidierebbero..non fosse altro che per il fatto di esserne così tanto innamorato, ed in particolare quelli delle spezie. Questo per lui è il periodo dell’anice stellato, per esempio. Va letteralmente a caccia di questa spezia e quando passa dalla nostra Erboristeria, ne fa incetta, al punto che devo tenere i vasi sottochiave o dirgli che l’ho venduto tutto…
Per questo motivo, quando ho visto la ricetta di cui vi parlo oggi su The perfect eggè stato un attimo decidere di realizzarla, perché racchiude nella sua semplicità tutto ciò che lui ama, le uova sode e gli aromi delle spezie… Questo libro che prendiamo in “esame” con il Club del 27è un vero capolavoro sull’uovo, ci sono uova fatte in tutti i modi che vi invito di leggere sul sito dell’Mtchallenge.
Credits to Mai Esteve -Il colore della curcuma
Sul mio blog trovate le TEA EGGS, uova cotte e decorate in un infuso profumato di cannella, anice stellato e così via. Spero vi piacerà nella sua semplicità, ma badate: l’esecuzione richiede un po’ di pazienza e delicatezza. Dal bel impatto visivo, anche se la foto non rende giustizia, ho avuto dei problemi con la macchinetta…
TEA EGGS
Liberamente tradotto da “The Perfect Egg” di Teri Lyn Fisher
Ingredienti
12 uova
1 lt di acqua
1 bicchiere di salsa di soia*
50 g di tè Oolong in foglie
3 frutti di anice stellato
2 stecche di cannella
una buccia d’arancia, di almeno 8 cm larga e 2,5 lunga
10 g di zucchero
*la salsa di soia normalmente contiene glutine, perciò se volete realizzare questa ricetta in modo che sia adatta alle persone celiache, dovete acquistarne una dichiaratamente gluten free.
Procedimento
Portare l’acqua a bollore in una casseruola. Con un mestolo scanalato per evitarne la rottura, immergere delicatamente le uova in acqua. Portare nuovamente l’acqua a leggero bollore e cuocere le uova per 5 minuti. Rimuovere dal fuoco. Usando un mestolo, rimuovere le uova dall’acqua e tenere l’acqua da parte nella pentola stessa. Lasciar raffreddare le uova abbastanza da poter essere maneggiate. Col manico di un cucchiaio, colpire su tutta la superficie il guscio di ciascun uovo per formare delle crepe. Aggiungere all’acqua messa da parte la salsa di soia, la cannella, l’anice stellato,le zeste, il tè e lo zucchero e poi mescolare il tutto. Rimettere le uova nell’infuso, posizionare sul fuoco, riportare lentamente a bollore e cuocere per 10 minuti. Rimuovere dal fuoco e coprire la pentola, lasciando riposare le uova da 6 a 10 ore. Più le uova riposeranno, più deciso sarà il loro sapore. Toglierle dall’infuso. Queste uova possono essere servite calde oppure fredde. Ad ogni modo, vanno sbucciate subito prima di essere servite. Per servirle calde, metterne alcune (ancora col guscio) in un contenitore termico, ricoprire con dell’acqua bollente e chiudere la pentola. Lasciare lì le uova per 10 minuti, toglierle dall’acqua, pulirle e servirle. Quelle che avanzano, con tutto il guscio, possono essere conservate in frigorifero, ben chiuse in un contenitore ermetico.
Dalle dichiarazioni amorose di mio figlio, quando sta per addormentarsi, deduco di appartenere alla categoria delle mamme “insetto”…quindi l’idea che mi ero fatta, di essere come un porcospino, viene meno…ma, poi, da chi avrà imparato tali espressioni?
Meglio non indagare e cambiare subito argomento, ad esempio parlare di un nuovo libro con ben 150 ricette, tutte corredate degli apporti nutrizionali (!) e da 100 fotografie mozzafiato, di pietanze dolci e salate, dal tocco easy & magic! E’ questa la linea degli editori di Wonder Pot, ultimo nato in casa Better Homes and Gardens, testata storica statunitense since 1922.
E’ stata questa la scelta de Il Club del 27 a cui contribuisco anche questo mese con la mia tessera n.100. Tra le ricette a nostra disposizione, ho scelto un dessert alle pere e formaggio, intraducibile in Italiano e cotto al forno.
Credit MAI ESTEVE
Pere e formaggio, un binomio indissolubile, abbellito dalla panna montata e dalla granola alla vaniglia, questa -per me-sconosciuta.
NOTA. La ricetta della granola non era inclusa, perciò ci siamo date un po’ da fare e, alla fine, io ho deciso di preparare una granola molto semplice, fatta salva la vaniglia, come richiesto.
Per la granola alla vaniglia
75 g di miele
1 cucchiaio di olio evo
100 g di avena
80 g di granella di nocciole
sale qb
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
In un pentolino, fate sciogliere il miele con l’olio. Mettete in una ciotola l’avena, la granella e il sale, versate il miele liquefatto ed amalgamate tutto. Foderate una teglia da forno con della carta forno e stendete il composto. Infornate per 20 minuti a 160°C. Rimescolate ed infornate per altri 10-15 minuti. Mettete la granola in un barattolo di vetro ed aromatizzatela con la vaniglia. Tenete da parte.
PEAR-CHEESE TUMBLE
traduzione a cura di Daniela Sippi
da Wonder Pot
120 g di mascarpone
100 g di zucchero di canna
55 g di burro fuso
1 cucchiaino di zenzero macinato
1 kg di pere tritate e sbucciate
2 tazze di granola alla vaniglia (vedi sopra)
Panna montata (opzionale)
Preriscaldare il forno a 190°C. In una grande ciotola mescolare i primi quattro ingredienti. Aggiungere le pere e mescolare per amalgamare. Versare la miscela di pere in una teglia da forno. Cospargere con la granola (se, come me, avevate già cotto la granola, aggiungetela a fine cottura). Cuocere, scoperto, per 30-35 minuti o fino a quando il ripieno è spumeggiante ai bordi e la granola è dorata.
Servire caldo.
Se lo si desidera, decorare con panna montata.
NOTA.Le unità di misura originali sono quelle americane in cups ed ounces a cui fanno riferimento gli apporti nutrizionali espressi invece in g, mg e cal. Io vi lascio gli apporti nutrizionali originali per porzione, ma garantisco che le quantità indicate nella traduzione di Daniela sono certamente affidabili 😉
Per porzione:474 cal., 19 g grassi(di cui 10 g grassi saturi), 47 mg di colesterolo, 88 mg di sodio, 73 g di carboidrati, 39 g di zuccheri, 7 g di proteine, 8 g di fibre.
Oggi tutti noi partecipanti a questa Rubrica “Il Club del 27”
Oggi emozione emozione!! Non ho vinto alla lotteria, però ho la tessera n.100 del Club più bello del web, il Club del 27…ebbene sì. Dopo anni in MTC mi sono fatta un regalo, bello bello, ed eccomi qua con un post che esce di 27, e sarà così finché non mi cacciano. Preparatevi a sopportarmi anche a fine mese, insomma.
Ma entriamo subito nel vivo: fino allo scorso mese questo spazio del MTChallenge approfondiva il Tema del Mese…da oggi un progetto nuovo, un libro intero su cui la community si confronta per poi darvi il meglio del meglio. Ovviamente, non fermatevi qua, andate a leggerle tutte le ricette! Vi assicuro che per le vostre papille gustative sarà come fare lo yoga o giù di lì. Siccome non so da dove iniziare, scelgo di presentarvi a grandissime linee il libro di Sarah RandellMarmelade: A Bittersweet cookbook , un ricettario in lingua inglese che raccoglie nella prima parte le ricette di una dozzina di marmellate, con varianti, e abbinamenti – non sempre obbligati- con altrettante ricette in cui le marmellate trovano impiego.
LEMON SUNSHINE MARMALADE (traduzione a cura di Chiara Picoco)
1 piccola mela (renetta) ca. 200 g
1,4 kg di limoni (ca. 11-12)
2 kg di zucchero semolato
1 cucchiaino di bicarbonato
Pelare e togliere il rosolo alla mela mettendo gli scarti su una garza doppia. Tagliare la mela a dadini e trasferirli in una padella con 4 cucchiai di acqua. Cuocere a fuoco lento, parzialmente coperto, per 10-15 minuti fino a quando non sarà morbida, mescolare di tanto in tanto e aggiungere acqua se necessario.
Nel frattempo tagliare i limoni a metà e spremerli raccogliendo il succo in un contenitore graduato, eliminare i noccioli e aggiungere un po’ di polpa al succo spremuto.
Tagliare le bucce di limone in quarti (eliminare prima le estremità) e sminuzzare la scorza mantenendo la parte bianca interna e metterla in una ciotola capiente. Aggiungere acqua al succo fino ad ottenere 1,5 l di liquidi e mettere nella ciotola con la scorza.
Unire le 4 estremità della garza formando un sacchettino, stringere e legare con lo spago mantenendo un’estremità abbastanza lunga da poterla tenere all’esterno della pentola. Mettere anche il sacchettino nella ciotola e sommergerlo con il liquido. Coprire e lasciar riposare tutta la notte.
Mettere la mela cotta in un’altra ciotola e lasciar raffreddare coperta.
Il giorno seguente versare il tutto in una pentola, compresa la mela cotta, tirare il sacchettino di garza a lato e portare ad ebollizione ridurre poi la fiamma e cuocere a fuoco lento per 30-45 minuti mescolando di tanto in tanto. A questo punto rimuovere il sacchettino spremendolo bene cercando di estrarre più pectina possibile e aggiungere lo zucchero – la marmellata sembrerà molto liquida ma continuare la cottura fino a quando lo zucchero non sarà completamente sciolto. Togliere dal fuoco e aggiungere il bicarbonato poi portare nuovamente sul fuoco (attenzione che inizialmente bollirà in modo vigoroso).
Aumentare il calore e far sobbollire per 20-25 minuti*
Lasciar riposare 15 minuti poi trasferire in barattoli sterilizzati, chiudere e lasciar raffreddare completamente.
Credit Mai Esteve – Il colore della curcuma
NOTE
Seguendo alla lettera questo procedimento la marmellata manterrà il suo colore brillante, ma non si raddensa come ci si aspetterebbe da una marmellata. Probabilmente il tempo di riposo che in questo caso è stato di otto ore, non è stato sufficiente ad estrarre la pectina. L’indicazione era “tutta la notte”…perciò otto ore mi sembrava accettabile. Inoltre la tempistica indicata per la cottura, a mio avviso, è vaga. Occorrerebbe suggerire un qualche trucchetto, una prova, per saggiare la consistenza della marmellata, evitando di caramellare tutto o scurire troppo il colore brillante che invece la caratterizza. Indubbiamente l’autrice scrive per un pubblico esperto in marmellate 😉
*I tempi di cottura, in realtà, sono stati quasi raddoppiati (!)
Per fare la marmellata, o qualsiasi conserva, la materia prima deve essere di ottima qualità e possibilmente incontaminata. Sarà superfluo, ma a me piace insistere su questo punto.
Nella fattispecie ho utilizzato dei limoni da agricoltura biologica che riesco a reperire a metro zero grazie ad un gruppo di acquisto solidale. In particolare, la varietà di limoni si chiama Limetta di Galatone, sono piuttosto piccoli ma molto succosi. Si tratta di alberi poco diffusi, conosciuti anche come “Limetta romana”, “Limoncella” o “Patriarca”, di origine indiana. La maturazione è proprio in questa stagione. Nel Salento la loro coltivazione è limitata a giardini storici e piccole collezioni agrumarie. (Varietà frutticole tradizionali del Salento, di F.Minonne)
Ora, bando alle ciance e venite a vedere come ho scelto di impiegare questa buonissima marmellata di limoni.
MUFFIN CAKE DI PERE, DATTERI E MARMELLATA CON CRUMBLE
ALLA NOCE MOSCATA
liberamente tradotta dall’originale
150 g di burro
2 banane medie mature
2 pere mature ma sode
150 g di datteri di Medjool snocciolati
3 cucchiai della marmellata preferita (per me Lemon Sunshine)
1 arancia (solo zeste)
175 ml di mascarpone (in originale “double cream”)
100 g di zucchero semolato
2 uova grandi
250 g di farina auto-lievitante (non meglio specificata, perciò io ne ho usata una senza glutine!)
1 cucchiaino colmo di lievito in polvere
1 cucchiaino di noce moscata grattugiata al momento
un pizzico di fiori di garofano in polvere
Per la copertura di crumble
40 g di burro freddo a piccoli pezzi
50 g di farina autolievitante
40 g di zucchero demerara
25 g di fiocchi di avena (per me di mais)
1 cucchiaino di noce moscata appena grattugiata
Procedimento
Preriscaldare il forno elettrico a 200°C. Fondere tutto il burro e lasciarlo raffreddare un po’. Pulire e schiacciare le banane. Aprire le pere e tagliarle in piccoli pezzi (non è necessario togliere la buccia, ma io l’ho fatto) e spezzettare anche i datteri.
In una ciotola, mischiare insieme la marmellata, le zeste, il mascarpone, lo zucchero, le uova ed il burro fuso.
Per preparare il crumble di copertura, strofinare il burro con la farina fino ad ottenere delle briciole, poi unire allo zucchero, cereali e noce moscata.
Aggiungere i 250 g di farina in una ciotola più capiente, insieme al lievito e un pizzico di sale, poi aggiungere la noce moscata, i chiodi di garofano, banane, pere e l’impasto.Amalgamare il tutto senza lavorarlo troppo.
Stendere i 3/4 dell’impasto in una teglia sagomata di 23-24 cm leggermente imburrata (io ho usato carta da forno). Cospargere con i datteri, poi aggiungere il resto dell’impasto, e il crumble di rivestimento. Cuocere in forno per un’ora, finché ringonfia e si assesta al centro. Dopo 45 minuti controllare e se è troppo scurito in superficie, coprire con un foglio (vi consiglio vivamente questa accortezza, io non l’ho coperta e infatti si è annerita).