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Avventure di una mamma blogger


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Plăcintă cu mere, una versione senza glutine per il Redone di Aprile, parte II

Non amo le mele sin da piccola, però amo le noci e c’è, nella mia infanzia, un ricordo bellissimo, chiuso dentro la stanza delle noci, dove cassette e cassette di noci ancora verdi venivano conservate per la maturazione. Inutile dire che ero diventata esperta nell’intrufolarmi in quella soffitta e riempirmi gli occhi di quel verde e di quel profumo magico…e, ovviamente, sbucciare quei malli, rompere i gusci ancora teneri e…avete capito: mangiavo le noci prima che maturassero! un po’ come quell’immagine gucciniana dell’uva mangiata al filare…più o meno così, ma io avevo le noci.

Altri tempi.

Quando ho visto questa ricetta, tratta da Tava di Irina Georgescu, ho iniziato a immaginarne la versione senza glutine e dapprima mi è sembrata un’impresa impossibile, poi è cresciuto il desiderio di affrontare questa sfida ed eccomi qui, a leccarmi i baffi. Si tratta della “Plăcintă cu mere”, un dolce ripieno dall’origine molto antica, attualmente la regione di provenienza coincide con la Romania, un tempo Dacia, e viaggiava insieme agli eserciti, un po’ come lo strudel, probabilmente (ma questa è una mia supposizione).

Ho fretta di lasciarvi per filo e per segno ingredienti e procedura, perché sono sicura che vi conquisterà (ho cambiato solo la farina per la versione senza glutine, in originale non lo è, non complicatevi la vita se non avete esigenze speciali di allergie). Partecipo di nuovo al Redone di Aprile, perché mi siete mancati.

Ingredienti per 8 persone

(traduzione da Tava a cura di Biagio D’Angelo)

200 g di clotted cream o “caimac” (un tipo di crème fraîche tipicamente romeno)

100 g di crème fraîche

15 g di burro non salato, ammorbidito

50 g di zucchero semolato (superfino).

1 cucchiaino di pasta di semi di vaniglia

300 g di farina 00*

1 cucchiaio di acqua fredda

zucchero a velo, per spolverare

Per il ripieno

550–600 g di mele (come per esempio le Granny Smith), grattugiate

80 g di zucchero semolato (superfino).

succo di 1 limone

50 g di noci tritate

2 cucchiaini di cannella in polvere

Metodo 

Per preparare l’impasto, unire la clotted cream, la crème fraîche e il burro in una terrina con lo zucchero e la vaniglia.

Usando una forchetta, unirvi la farina in due volte, aggiungere l’acqua, quindi usando le mani cercare di compattare l’impasto. All’inizio potrebbe sembrare un po’ asciutto, ma basta trasferirlo su un piano di lavoro e impastarlo ancora un po’ leggermente fino a ottenere una palla. Anche se non sembra troppo liscio, rimetterlo nella ciotola, coprire con un canovaccio e lasciare riposare per 30 minuti (in frigorifero se la cucina è calda).

Preriscaldare il forno a 180°C. Ungere e foderare la base di una teglia antiaderente 18 x 24 cm con almeno 6 cm di profondità.

Per fare il ripieno mettere le mele grattugiate in una ciotola, spolverare con metà dello zucchero, aggiungere il succo di limone e tenere da parte.

Dividere a metà la palla di pasta e stenderne una metà sulla teglia, seguendone la forma. Schiacciare uniformemente l’impasto nello stampo con le dita, bucherellarlo dappertutto con una forchetta, quindi cospargere con le noci.

Spremere quanto più succo possibile dalle mele grattugiate, eliminando il liquido. Distribuire uniformemente le mele sopra le noci, quindi cospargere con lo zucchero rimanente e la cannella in polvere. Stendere l’altra metà dell’impasto della dimensione dello stampo e adagiarla sopra la torta per coprirla.

Cuocere sulla griglia inferiore del forno per 45 minuti, coprendo la parte superiore con un foglio di carta da cucina se diventa troppo scuro.

Lasciar raffreddare nello stampo coperto da un canovaccio pulito.

Tagliare a fette appena tiepido, spolverare con zucchero a velo e servire.

NOTE

*per la versione gluten free ho utilizzato il Mix it Universale Schar, ma avrei dovuto usarne di meno per il fatto che la mia teglia è più piccola di quella consigliata, perciò la “sfoglia” risulta più spessa.

Non vi racconto le peripezie per riuscire a stendere l’impasto senza glutine, ripagate solo dalla soddisfazione di un risultato insperato, tanto “croccante” da non far rimpiangere le versioni originali, ve lo giuro.

Non dimenticate l’acqua fredda, altrimenti la magia si perde.

Ed esagerate pure con la cannella se vi va.

Tempi e temperature sono stati decisamente perfetti, anche per la mia versione.

la ricetta è assolutamente

PROMOSSA


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Canederli di Pan Ner per il Contest di Aifb

La segale è un cereale antico, diffusosi a partire dall’Asia ed ancora oggi caratterizzante diverse regioni europee. E’ la Russia a detenere il primato della produzione mondiale, ma anche in Italia si afferma nella tradizione gastronomica di alcune regioni del Nord, come la Val d’Aosta – BREL, Assessorato al Turismo- che promuove annualmente iniziative come questa del prossimo 5 e 6 Ottobre, in collaborazione con Aifb – Associazione Italiana Foodblogger.

Nell’organizzazione è coinvolto il Comune di Gressan con le sue coltivazioni di mele, motivo per il quale il frutto avrà parte nelle ricette dei partecipanti insieme alla segale.

Dall’estremo Sud, ho voluto partecipare anch’io, con questi canederli.

DALLA TERRA ALLA TAVOLA

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Il pane di segale utilizzato per questi canederli è stato acquistato, ma chi ne avesse la possibilità può farlo in casa come da disciplinare, messo a disposizione nel regolamento e riportato di seguito:

550 g farina di segale

250 g farina di grano tipo 0

200 g farina di grano tenero integrale

650-600 g acqua

20 g sale

10 g lievito di birra secco

Canederli di pan ner (per 2 persone)

3 grandi fette di pane raffermo di segale confezionato

1 uovo

1 tazzina di latte

50 g di formaggio grattugiato

sale qb

pepe qb

prezzemolo fresco tritato per servire

Brodo profumato alla buccia di mele

1 carota

1 cipolla bianca

1 mela rossa (solo la buccia)

750 ml di acqua ca

5 g di semi di coriandolo

noce moscata

  • occorrente un colino a maglie strette per filtrare il brodo

Procedimento

Raccogliete il pane raffermo in una terrina. Lavorate l’uovo ed il latte a temperatura ambiente e  versatelo sul pane, mescolate bene e lasciate riposare, mescolando ogni tanto, per almeno 20 minuti.
Aggiungete il formaggio,  il sale, il pepe e la noce moscata. Mescolate velocemente, impastando a fondo con le mani.

Il composto sarà leggermente colloso, perché le molecole di glutine di questo cereale si dispongono in maniera differente da quelle omologhe del grano o del frumento.
Scaldate il brodo. Inumidite le mani e formate una sfera, prima roteando e poi pressando a fondo con le mani, che abbia un diametro di 3,5-4 cm.
Fate subito la prova di cottura, con il brodo che bolle, per 5 minuti. Il canederlo deve rimanere compatto.

Cuocete il resto dei canederli in due tornate, non ammassateli nella pentola e lasciateli venire a galla senza stressare troppo la temperatura del brodo.
Servite dopo i 5 minuti di cottura con il brodo che li copra per circa la metà e spolverate di prezzemolo.

 

 

 

 

 

 


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Soufflet di mele.

“Biancaneve,

ignara del pericolo,

addentò la mela che la vecchia le porgeva,

e subito cadde a terra…”

E’ una delle fiabe che da bambina amavo di più…ora, da mamma, le leggo con altri occhi e con la speranza che gli “insegnamenti” in essa racchiusi, ma anche i suoi valori, restino in qualche modo a memento per i nostri figli, ancora molto piccoli e indifesi nei confronti della vita.

Il mio cucciolo di questa fiaba, per il momento adora solo i sette nanetti, di cui mi chiede il nome, ed io continuo ad inventarlo 😉

Rileggendola per il Contest di  Enrica ho constatato che Biancaneve fa diversi  spuntini, prima di incappare ingenuamente nella trappola della strega…

è sempre  quella mela rossa a catturare la mia attenzione…perciò l’ho scelta come protagonista della ricetta….

…e, reduce da una full immersion sul soufflet,  ho voluto prepararne alcuni  dolci proprio a base di mele!!!

Et voilà … la ricetta, come per magia:

Per 6 mini soufflets:

50 g burro + burro per i ramequin

70 g amido di mais gluten free

500 ml latte caldo

3 tuorli

3 albumi

80 g zucchero a velo

1 mela a fette sottili (anche per decorare)

Con il burro, la farina e il latte tiepido ottenere una bechamelle di base, lavorando su fuoco basso in un tegamino in acciaio. Prima di togliere dal fuoco, aggiungere lo zucchero e i pezzi di mela. Far raffreddare, poi aggiungere i tuorli. Infine, aggiungere gli albumi montati a neve.

Infornare a 180°C in forno preriscaldato statico per 20-25 min.

Servire caldi, decorando a piacere.

Con questa ricetta partecipo

al Contest