“Non vivrò un solo istante senza amare” è il testamento spirituale di Bernadette Soubirous, la ragazzina a cui apparve l’Immacolata Concezione, a quattro anni dall’istituzione di questo dogma, del quale la pastorella ignorava l’esistenza ed il significato.
La ricordiamo nel secondo numero di Sante Scodelle, oggi 16 Aprile, giorno in cui se ne fa memoria, ricorrendo l’anniversario della morte.
Ma chi era questa ragazzina poco più che adolescente, cui si deve uno dei culti più radicati nella devozione mondiale, cioè Lourdes? Ho riscoperto la figura di Bernadette dopo la lettura di un libro molto lontano dalle scritture agiografiche, di Alyna Reyes, una giovane scrittrice francese che ha ricostruito in una prospettiva laica, la storia di questa bambina con un’indagine personale presso gli archivi accessibili al pubblico, entrando dentro le parole scritte dalla stessa Bernadette nel raccontare l’incontro con “Aquerò” … “Quella là, quella cosa”.
Al pari di un’Alice nel paese delle meraviglie, passata dalla tana di un coniglio, così Bernadette nella foresta di Lourdes, si ritrova presso il “buco di Massabielle” dove tutto ha inizio …ma questa non è una favola, è la realtà così come è stata raccontata da Bernadette che l’ha vissuta in prima persona nel febbraio del 1858.
Al commissario Jacomet la piccola dichiarò di aver sentito tra i rovi un suono come un colpo di vento, ma il termine utilizzato è dialettale –uo rumor- e ricorda molto il termine ebraico ruah, più che altro un alito che indica la presenza stessa di Dio.
Iniziò ad essere sorvegliata e fotografata. Per diciotto volte in cinque mesi Bernadette si presenta all’appuntamento, impressionando tutti per la sua determinazione e mettendosi contro tutti benpensanti della città.
Werfel scrisse che questa sollecitudine era paragonabile a quella di un’innamorata. Primo amore in questo cuore di fanciulla.
Scelse poi la clausura fino alla fine dei suoi giorni che non tardò molto ad arrivare, all’età di 35 anni in seguito a tubercolosi e tumore osseo.
Ma anche da suora fu animata, in quegli anni sempre dallo stesso desiderio, come confidò a qualcuno che le fece visita in convento: poter essere un uccellino per poter volare ogni mattina alla grotta!
Di seguito vi lascio un disegno raffigurante Bernadette ad opera di Guido Scarabottolo:
La ricetta scelta per l’occasione viene dalla Provenza, una regione più a Sud rispetto a Lourdes ma che sicuramente ricorda la nostra piccola Santa, si tratta dei dolcetti Calissons, che personalmente ho realizzato in una versione più semplificata, però oggi vi presento quelli di Tamara Giorgetti:
La ricetta la trovate QUI.