Come tutte le cose che vengono a mancare quando le circostanze sono sfavorevoli, così viaggiare è senza dubbio una delle cose che, in questo periodo di forzata reclusione domestica, ci manca di più. E chissà quando questa piacevole esperienza sarà nuovamente possibile. Al momento sono giustificati solo alcuni rari spostamenti, nell’ottica di salvaguardare la salute di ciascuno, soprattutto dei più fragili tra noi. Allora, come possiamo, in qualche modo, sopperire a questa “mancanza”? Un modo c’è, e ci aiuta, in questo, la proposta del Club del 27, giunto oggi al suo 4° compleanno.
Ciascuno di noi vi porterà idealmente in un luogo molto lontano da casa, a gustare una tipica ricetta a base di uova, l’alimento che oggi vogliamo celebrare.
Io ho scelto per voi le Hopper Eggs, una caratteristica pietanza preparata nello Sri Lanka.
Spero di aver scelto una destinazione di vostro gradimento, ma se questo non dovesse bastare, oggi potete fare il giro del mondo con noi, mangiando uova preparate davvero in tutti i modi e in tutti i luoghi.
Qualcuno potrebbe obiettare che quello in foto sembrerebbe un semplice pancake, ma si sbaglia. Innanzi tutto, è preparato con una pastella a base di farina di riso e latte di cocco e richiede un briciolo di impegno in più.
In secondo luogo, bisognerebbe cuocerlo dentro un hopper, appunto, cioè il tipico pentolino a spondine alte che regala a questo dischetto di pane di riso una concavità, rendendolo un vero e proprio cestello dentro cui cuocere l’uovo.
Se, come me, ne siete sprovvisti, non demoralizzatevi, andrà bene la nostra classica padella.
C’è un motivo ulteriore che mi ha guidata nella scelta, questa colazione è gluten free, perciò ha il suo lasciapassare per la mia cucina. Se vi ho convinti a sufficienza, non vi resta che indossare il grembiule e mettervi all’opera.
Le indicazioni di viaggio, pardon di esecuzione, le trovate a seguire.
HOPPER EGGS tratto da “All about eggs” di R. Khong
Ingredienti
1/2 cucchiaino di lievito di birra secco
118 g di acqua calda e altri due cucchiai in aggiunta
136 g di farina di riso
2 g di sale
2 g di zucchero
(dopo circa tre ore di riposo)
57 g di latte di cocco
un pizzico di bicarbonato di sodio
1 cucchiaio d’olio di semi
6 uova
Salsa piccante per servire.
Procedimento
- Sciogliete il lievito in acqua calda, lasciando che si attivi per qualche minuto.
- Mescolate farina, sale e zucchero insieme. Aggiungete la soluzione di lievito e formate una pastella morbida.
- Coprite e lasciate riposare l’impasto per almeno 2-3 ore al caldo (pensate alle temperature ambiente nello Sri Lanka).
- Aggiungete il latte di cocco, coprite nuovamente e mettete ancora a riposo per un’altra oretta. Trascorso questo tempo, aggiungete il bicarbonato.
- Scaldate su fuoco medio un pentolino Hopper, oppure un piccolo wok, o, in mancanza di altro, una padella da omelette. In quest’ultimo caso, roteando il tegame sul fuoco, assicuratevi che si scaldi bene dappertutto, lati e fondo. Oleate pochissimo il suo interno, con l’aiuto di un pennello da cucina, per un risultato che non sappia troppo di unto.
- Dosate circa 30 g per volta, roteando la padella in modo che l’impasto ne ricopra i lati e tutto il fondo; continuate finche non avrete esaurito tutto l’impasto. Rompete un nuovo in ciascun cestino di riso e cuocete qualche minuto, con il coperchio chiuso.
- Sollevando il coperchio, dovreste osservare i bordi ben cotti e croccanti, che si staccano dai lati del pentolino, sollevandosi e l’albume visivamente cotto. In quel caso, con una spatola provate a toglierlo dalla pentola. Se risulta appiccicoso, necessiterà di un altro po’ di cottura.
- Ripetete l’operazione fino a consumare l’impasto.